I fatti si sono verificati, nei giorni scorsi, nella città capoluogo, e sono stati resi noti durante l’incontro della Consulta dei Popoli. «È capitato a Salerno. Noi non vorremmo montarne un caso né andare nello specifico della vita delle persone rispettandone la riservatezza ed anche l’emotività con la quale sta vivendo quando accaduto – ha dichiarato il direttore dell’ufficio Migrantes –
Ci tenevamo ad esperimere la nostra vicinanza, Amicizia e solidarietà». Bonifacio lancia poi un appello alla cittadinanza affinché si superi questo «clima di odio e diffidenza continuamente fomentato e che oramai emerge dietro ogni evento o fatto, senza nessuna ragione e giustificazione scientifica, intellettuale, culturale – ha infatti detto il direttore –
L’auspicio è di superare la paura dell’altro e vivere l’incontro e l’interazione che in ogni campo e situazione e la vera risposta che fa crescere ed evolvere la nostra società e superare insieme le difficoltà, i virus, i continui venti di guerra».
Non solo Salerno ma anche tutta la provincia sembra ormai essere preda di questo virus che, partito da Wuhan, in Cina sembra terrorizzare non solo l’Italia intera ma tutti i Paesi, nonostante la situazione sembra essere decisamente sotto controllo.
Intanto, negozi e ristoranti sono sempre più vuoti, nonostante i numerosi appelli lanciati da noti medici salernitani che continuano a parlare di eccessiva psicosi. Nel frattempo, proprio in queste ore, l’ufficio Migrantes dell’Arcidiocesi di Salerno è al lavoro per organizzare la nuova edizione della festa dei Popoli, momento di celebrazione simbolo di integrazione tra le varie culture che convivono in città.
Fonte Le Cronache (di Erika Noschese)