Il nostro sindacato, da solo, scioperò nel 2017 denunciando la gravità della situazione in cui versavano i lavoratori interinali di Salerno Pulita, dichiarando in maniera esplicita che quei lavoratori non erano più interinali da anni ma bensì lavoratori a tempo indeterminato come tutti. I fatti ci hanno dato ragione: oggi noi, che eravamo visionari, abbiamo assistito alla trasformazione di tutti i rapporti da interinali a fissi e così deve avvenire per i lavoratori a tempo parziale».
L’imperativo, prosegue Rispoli, è evitare una guerra tra poveri: «Non c’è antagonismo tra la salvaguardia dell’occupazione nel settore pulizie e nella trasformazione a tempo pieno nei settori ambientali (spazzamento e raccolta), infatti solo con un preciso piano aziendale riusciremo a consolidare l’occupazione riducendo lo straordinario ed a garantire l’occupazione per tutti».
Venerdì 14 febbraio, ricorda il segretario Fiadel, è previsto un confronto che avrà per oggetto le stesse ragioni alla base dello sciopero: «Riteniamo questa azione inutile e dannosa, e soprattutto, siamo certi in buona fede, si offre il fianco ad un’ondata di speculazioni che stanno attaccando lavoratori e società, molto probabilmente con il chiaro intento di privatizzare. Facciamo appello alla Filas ed ai dipendenti tutti di fare un passo indietro».
Privatizzare! non possiamo pagare una tassa della spazzatura così alta
Se non si vuole privatizzare allora bisogna cambiare registro. Questi vogliono aumentare l’orario di lavoro agli operatori part-time e di contro abbiamo 500 operatori già a carico dell’amministrazione, la città che è una discarica ed i cittadini pagano le tasse più alte in Italia.
Fissare le regole, per operatori, responsabili, controllori e dirigenti, chi non le rispetta deve essere cacciato via senza pietà.
Ci vuole solo un po’ di serietà da parte di tutti anche dei sindacati.
Basta con favoritismi a figli ed appartenenti alla casta.