I 25 body builder siciliani sono stati indagati dal sostituto procuratore Giorgia Spiri e dall’aggiunto Sergio Demontis e sono la punta dell’iceberg di un’indagine nata 4 anni fa. I militari del Nas trovarono positivo al doping il vincitore del trofeo di Mountain bike Baronessa di Carini. In un caso, per raggiungere l’aumento della massa muscolare nel minor tempo possibile, è stato accertato l’utilizzo, da parte di un atleta, del medicinale veterinario Stargate, un farmaco a base di stanozololo normalmente utilizzato per il potenziamento muscolare e scheletrico di cani e gatti. Dopo quasi quattro anni di indagini i carabinieri del Nas di Palermo agli ordini del maggiore Giovanni Trifirò hanno fatto scattare il blitz stamane all’alba.
Per quattro degli indagati, considerati i capi dell’organizzazione, il gip di Palermo Marco Gaeta ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, su richiesta della procura. Si tratta di Cesare Monte di Partinico, Gaspare Aiello di Partinico, Filippo Masucci di Palermo e Francesco Di Rosalia di Cinisi. L’ipotesi di reato è associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione, al possesso e al commercio di sostanze dopanti. Altre sedici persone sono indagate a vario titolo per possesso e commercio di sostanze dopanti. Sei indagati devono rispondere anche di esercizio abusivo della professione sanitaria perchè consigliavano terapie mediche e piani nutrizionali, somministrando anche farmaci per curare gli effetti collaterali provocati dalle sostanze dopanti. Il blitz è scattato stamane all’alba con 25 perquisizioni in provincia di Palermo, Salerno, Messina, Enna, Caltanissetta, Trapani, Ragusa, Siracusa e Treviso. I Nas hanno trovato nelle abitazioni decine di confezioni di farmaci considerati doping. Fra questi steroidi anabolizzanti, ormoni della crescita, diuretici prescrivibili solo sotto stretto controllo medico e altre sostanze inserite nell’elenco dei farmaci dopanti.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti la rete di commercio di sostanze dopanti avveniva nelle palestre o nelle associazioni sportive dove si allenavano gli indagati. I quattro capi finiti ai domiciliari utilizzavano come base operativa e di copertura due palestre a Partinico e a Cinisi e un negozio di integratori alimentari del palermitano. I titolari, tutti preparatori atletici, assieme ad un’altra persona, anch’essa preparatore e body builder, avevano creato un business da oltre 300 mila euro all’anno.
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