Ma passiamo ai fatti. Nel centro storico di Campagna c’è un locale di proprietà della sorella di zio Mario, anche lei molto attiva nella Lega, qui sono stati attaccati dei manifesti che raffigurano il leader nazionale della Lega, Matteo Salvini. E questa sarebbe stata la loro unica colpa.
Seguire il loro leader. Da quel giorno i due non hanno avuto pace e gli insulti si sono susseguiti sui social, in un’escalation continua fino a quando un ristoratore ha pubblicato sulla propria bacheca le immagini, del locale con tanto di manifesti, corredati da terribili ed infamanti insulti all’uomo.
“Epiteti inenarrabili ed irripetibili, non riesco ad immaginare tanto livore verso una persona che tra l’altro vive per la maggior parte della sua vita su una sedia a rotelle per un grave problema di salute”. La sua unica colpa: essere leghista.
“Vedremo se ci saranno i presupposti per una denuncia – chiosa Esposito- ma nel frattempo chiedano scusa ad una persona che merita rispetto”. Nel fine settimana Esposito, unitamente ai militanti locali, sarà a Campagna per esprimere la sua solidarietà e la sua amicizia alla famiglia Calabrese per le offese subite.