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Torna libera nel giorno di San Valentino la Cerva del Convento di San Francesco

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Si conclude finalmente con un lieto fine la storia di Valentina l’esemplare di Cerva Femmina (Cervus Elaphus ribattezzata così in onore di San Valentino) che esce dal recinto dove è stata tenuta per anni. La storia di Valentina è ricca di coincidenze, viene trasferita nel 2016 da un’azienda agricola in provincia di Perugia (negli stessi luoghi ebbe i natali il Santo Francesco d’Assisi) al Convento di San Francesco di Cava dè Tirreni.

All’inizio del  2017 a seguito di un controllo dei Carabinieri Forestali della locale stazione viene sottoposta  a sequestro. A fine 2017 Frate Pietro Isacco, nuovo custode giudiziario, da subito si adopera per trovare una collocazione migliore in un’area naturale protetta e più rispettosa dell’etologia dell’animale. Trascorrono gli anni ma non si trovano soluzioni idonee.

A fine 2019 Frate Isacco contatta il WWF Italia nella persona del Delegato Regionale Arch. Piernazario Antelmi, che dopo un sopralluogo per constatare le condizioni dell’animale nel giro di pochi giorni si attiva e contatta  tutti gli Enti e gli uffici interessati.

Dalla Procura di Nocera Inferiore, che immediatamente da massima disponibilità ad autorizzare il trasferimento in un luogo idoneo, al Criuv attraverso il Dirigente dott. Caputo che da subito  si adopera per trovare un’area naturale che potesse ospitare la cerva; attraverso la collaborazione del Dott. Toscano  viene individuata la Foresta demaniale di Cerreta Cognole nel Vallo di Diano, già proprietà della Badia di Cava dè Tirreni, dove sono ospitati altri esemplari di Cervo, Capriolo e altri animali selvatici in un’area di circa 823 ettari.

Il trasferimento avverrà il 14 febbraio giorno di San Valentino a cura del personale della Cerreta Cognole in particolare del Dott. Di Biase e del Dirigente Asl Dott. Gorga che hanno curato questo aspetto. Un ringraziamento finale si deve a tutto quanto il personale del Convento di San Francesco che in questi anni ha accudito la cerva cercando di rendere la permanenza nel recinto il meno traumatica possibile.

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