Uefa: “City ha gonfiato entrate sponsor e non ha collaborato”
“La Camera giudicante, dopo aver esaminato tutte le prove, ha riscontrato che il Manchester City ha commesso gravi violazioni del regolamento sulle licenze e sul fair play finanziario, sopravvalutando le entrate delle sue sponsorizzazioni nei suoi conti e nelle informazioni relative al break-even presentate all’Uefa tra il 2012 e 2016”.
Così si legge nel comunicato dell’Uefa. “La Camera giudicante – si legge ancora – ha anche riscontrato che, in violazione del regolamento, il Club non ha collaborato alle indagini sul caso da parte del CFCB”.
I motivi della decisione
I Citizens sono stati dichiarati colpevoli dal Club Financial Control Body (CFCB) dell’Uefa con l’accusa di aver gonfiato le entrate della sua sponsorizzazione, quando hanno presentato le osservazioni per il processo di conformità FFP. La colpevolezza fa seguito ad un’indagine scatenata dalla pubblicazione di e-mail e documenti pubblicati dalla rivista tedesca Der Spiegel nel novembre 2018.
Come riporta The Guardian, le e-mail e i documenti trapelati sembravano dimostrare che il proprietario del City, lo sceicco Mansour bin Zayed Al Nahyan della famiglia al potere di Abu Dhabi, finanziava principalmente l’enorme sponsorizzazione annuale di £ 67,5 milioni di Etihad.
Una delle e-mail trapelate suggeriva che solo 8 milioni di sterline di quella sponsorizzazione nel 2015-2016 erano finanziate direttamente da Etihad, e il resto proveniva dal veicolo aziendale di Mansour per la proprietà di City, il gruppo Abu Dhabi United.
City annuncia ricorso: “Vogliamo processo imparziale”
Il Manchester City “è deluso ma non sorpreso” dall’annuncio di oggi da parte della Camera giudicante dell’Uefa. Il club in una nota, ha annunciato che farà ricorso “il prima possibile” al Tas di Losanna perché a giudicare “ci sia un organo indipendente”.
“Nel dicembre 2018, il capo investigatore della Uefa ha anticipato pubblicamente il risultato e la sanzione che intendeva imporre al Manchester City – scrive il club nella nota pubblicata sui profili social – anche prima di iniziare qualsiasi tipo di indagine. Il club ha presentato un reclamo formale all’organismo disciplinare Uefa, un reclamo che è stato convalidato da una sentenza Tas.
Fondamentalmente, è un caso avviato dall’UEFA, indagato dalla UEFA e giudicato dalla UEFA. Con la conclusione di questo processo discriminatorio, il club cercherà di ottenere un processo imparziale il più rapidamente possibile e, pertanto, avvierà il prima possibile un procedimento dinanzi al Tribunale dell’arbitrato sportivo”.