La serata, però, è resa amara dalle concomitanti vittorie casalinghe di Costa Masnaga (su Bologna) e, soprattutto, di Torino (su Broni, all’overtime). Per effetto di tali risultati, solo l’aritmetica tiene in vita Battipaglia: ma la salvezza è, oramai, pura utopia.
La cronaca
Come già avvenuto all’andata, Battipaglia scende in campo senza alcun timore reverenziale al cospetto della fortissima e pluridecorata compagine scledense: 8-4 dopo 4 minuti, 11-7 dopo 6, 13-9 dopo 7 … questi i numeri che spiegano quanto positivo sia l’impatto sul match delle padrone di casa (tra le quali brillano le intraprendenti Cremona e Mazza e la solita instancabile combattente Jarosz). Ma Schio ha esperienza e qualità tali da non scomporsi e, grazie ad Harmon, Dotto e Cinili, recupera immediatamente lo svantaggio ed anzi mette anche la testa avanti (15-16 all’8′).
Ma, come detto, Battipaglia è splendida nel primo periodo e, guidata da una Ciabattoni scatenata (5 punti e un meraviglioso assist per Jarosz nel finale di frazione), chiude avanti, con pieno merito, il primo quarto (+5, 23-18).
Ad inizio secondo quarto, Battipaglia subisce il prevedibile ritorno di Schio (23 pari al 12′): le ragioni della rimonta sono da individuare nella bravura delle ospiti più che nei demeriti delle bianco-arancio che, nonostante il fatto che non vadano a segno per 5 minuti, continuano a giocare con intensità e concentrazione al cospetto di una squadra ampiamente fuori dalla portata. Intanto, trascinata dalla ex Andrè (ottima la sua prova), Schio, dopo tanti minuti, torna a mettere la testa avanti (23-25 al 14′).
I ritmi, nel secondo quarto, sono blandi e le ospiti, nella fase centrale della frazione, allungano sfruttando le difficoltà offensive delle padrone di casa (appena 2 punti realizzati in 7 minuti). Nella parte finale del periodo, Schio, senza forzare, ma anche senza allungare più di tanto, conduce le operazioni. Battipaglia, però, generosamente, resta in partita. All’intervallo lungo, le campionesse d’Italia sono avanti di 9 (27-36).
Nel terzo quarto, il divario tra le due compagini tende ad ampliarsi con Schio che fa valere lo strapotere fisico, tecnico e di esperienza. Lisec, Keys, Rodriguez, Harmon: Schio è un’orchestra che suona e funziona alla perfezione e scappa via, deliziando la platea con giocate di qualità. Al 24′, le scledensi sono sul +16 (33-49). Ma Battipaglia, inappuntabile stasera, non ci sta e ancora trascinata da una generosissima Ciabattoni, reagisce e, nella seconda metà del periodo, riduce sensibilmente il divario, quasi dimezzandolo. Al 30′, le ospiti sono avanti di 9 (42-51).
Anche nell’ultimo quarto si gioca su ritmi molto bassi: Schio non ha né l’esigenza né l’interesse ad innalzarli. Nonostante ciò, nell’ultimo periodo il vantaggio ospite lievita (+17 al 34′ dopo una tripla di Chagas, 42-59) anche perché Battipaglia ha dato tutto e non ne ha più. Le immagini più nitide della generosità e del cuore della O.ME.P.S. Givova le offrono i volti di Jarosz e Nori che, per tutta la serata, hanno fatto a sportellate con il super reparto lunghe di Schio, lottando, senza risparmiarsi, come hanno fatto dall’inizio della stagione. Intanto, il match scivola via senza scossoni.
Da segnalare che Schio vince, ma non dilaga (giusto premio per l’impegno di Battipaglia), l’esordio stagionale casalingo di Alice Montiani (finora scesa in campo solo a Palermo), l’esordio casalingo in massima serie per Raffaella Potolicchio (positivo il suo atteggiamento), la buona prova di tutte le altre. Perché stasera, un “brava” e un “grazie” lo meritano tutte. E se è vero che la retrocessione è, oramai, quasi certa, le sue radici affondano prima e altrove rispetto al match di stasera. Allo Zauli finisce 48-70.
O.ME.P.S. GIVOVA BATTIPAGLIA
Cremona 4, Nori 2, Ciabattoni 20, Montiani, Scarpato 2, Opacic N.E., Mazza 5, Di Martino N.E., Mattera, Potolicchio, Jarosz 15. Coach: Orlando.
FAMILA WUBER SCHIO
Keys 12, Lisec 8, Rodriguez Manso 7, Cinili 2, Chagas 6, Fassina 11, Andrè 10, Dotto 5, Battisodo 2, Garzotto N.E., Harmon 7. Coach: Vincent.
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