Poi si è spostato nella palestra di Gianni Maddaloni a Scampia dove lo attendeva un gruppo di cittadini dell’area nord di Napoli.
Poi è arrivato al teatro Augusteo dove non sono mancati i momenti di tensione all’esterno per la presenza di alcuni manifestanti. All’interno del teatro il comizio del leader della Lega con lo slogan ‘Liberiamo la Campania’. Salvini ha detto: “Siamo pronti per chiudere gli accordi in tutte le Regioni compresa la Campania. Non parlo di nomi perché stiamo lavorando con la massima attenzione per dar vita alla migliore squadra che possa liberarsi di De Luca.
Stiamo discutendo ed è un piacere vedere l’abbondanza di soluzioni che abbiamo a disposizione. Chiuderemo tutto nel giro di qualche giorno pronti a fare tanto per cambiare passo in Campania su alcune questione essenziali come la sanità ed i rifiuti”.
Matteo Salvini ha parlato anche delle questioni nazionali condannando chi vuole abolire i decreti sicurezza: “Conte era al mio fianco quando abbiamo presentato i decreti sicurezza non capisco oggi come possa fare scelte diverse. Chi vuole abolirlo è contro la Campania, contro l’Italia e contro gli italiani”. Ed ancora sul futuro del Governo: “Non se ne può più dei litigi di questo esecutivo. Si deve andare al voto al più presto. È questa la nostra volontà e non ci sono alternative”. Il leader della Lega ha visitato anche la palestra di Gianni Maddaloni a Scampia maestro di judo che lo ha accolto nel suo centro sportivo.
Su De Luca Salvini ha detto: “De Luca mi è simpatico. Lo vedo dietro la scrivania, mi è simpatico ed è divertente, peccato che sia governatore. Sarebbe affascinante discuterci al bar o in trattoria, ma non vederlo a gestire ospedali“.
Poi la polemica sul centro di Napoli: “Ho fatto un giro al centro sembrava un campo rom, gente che pisciava, materassi. Tra la Raggi e De Magistris non so chi è meglio, in Cina hanno fatto un ospedale in una settimana, mentre a Roma ci sono voluti 300 giorni per riaprire la fermata Barberini, solo in uscita”. “Stiamo cercando di dare la squadra più forte – ha detto poi riferendosi al nome del centrodestra per la sfida di governatore -, al di là del singolo, non basta il nome, anche se ci fosse Maradona, Maradona da solo non vince, poi noi Maradona non lo abbiamo”.
Durante l’intervento c’è stato anche un piccolo imprevisto. E’ saltata la luce al teatro Augusteo. Matteo Salvini è rimasto con il microfono in mano, che non funziona. Il teatro ha capito la difficoltà e ha iniziato a dire ‘Matteo-Matteo’. Alcuni hanno urlato ‘resisti’, poi dal fondo della sala anche un vaffan… , subito coperto dal coro ‘c’è solo un Capitano’.