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Coronavirus, il 20 febbraio la Russia chiude le frontiere a tutti i cinesi

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La Russia vieta l’ingresso di cittadini cinesi per la minaccia del coronavirus. Il Cremlino ha deciso di sospendere l’ingresso di cittadini cinesi nel suo territorio a partire da febbraio 20, lo hanno confermato martedì le autorità russe incaricate della prevenzione del coronavirus. Restrizioni di viaggio per prevenire la diffusione della malattia, che ha ucciso oltre 1.800 persone, sono state imposte da molti Paesi per evitare la diffusione. La sospensione sarà per i cittadini cinesi che entrano in Russia per motivi di lavoro, privati, educativi o turistici. Sarà temporanea. “Le restrizioni non influiranno sui passeggeri in transito”, hanno aggiunto le autorità russe.

La responsabile della Salute, Tatiana Golikova, ha dichiarato: “L’ingresso di tutti i cittadini cinesi attraverso le frontiere della Russia sarà sospeso dal 20 febbraio per i viaggi di lavoro, privati, di studio e per turismo”.

In Cina intanto, dove pure l’epidemia sembra rallentare, sul fronte economico è saltato anche il Beijing auto show, il più importante evento dell’anno dedicato alle quattro ruote e fiore all’occhiello della nuova mobilità verde cinese: l’Auto China 2020, atteso dal 21 al 30 aprile, è stato rinviato sine die per la paura del contagio. La Cina ha riportato martedì il minor numero di nuovi contagi da coronavirus da gennaio, e il suo bilancio delle vittime giornaliero è il più basso da una settimana, ma l’Organizzazione mondiale della sanità ha affermato che tali dati dovrebbero ancora essere esaminati con cautela.

L’epidemia ha causato nel Dragone, nel conteggio a lunedì, un totale di 1.871 vittime, 72.532 contagi accertati (1.895 solo ieri, ai minimi da gennaio) e 13.003 guariti (2.143), ma sembra aver paralizzato il Paese. Le imprese straniere stanno avendo grandi difficoltà nel far ripartire le attività: ci sono problemi alla supply chain, all’aumento degli inventari e alle regole sulla quarantena per contenere il contagio. “L’intero processo stenta a tornare in funzione dato che le sfide sono enormi”, ha lanciato l’allarme Joerg Wuttke, presidente della Camera di commercio Ue in Cina. “Quanto ciò sia destinato a durare è l’incubo di tutti noi”, ha aggiunto.

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