Secondo Eurostat, nei primi nove mesi del 2019 l’export italiano verso la Repubblica Popolare era stato pari a 9,43 miliardi di euro, mentre l’import era cresciuto a 24,25 miliardi. Tuttavia lo shutdown forzato della produzione cinese si sta ripercuotendo non solo con l’import-export tra i due paesi, ma anche nel settore del trasporto merci in generale. Ed il settore sta cominciando a fare la conta delle perdite.
L’Italia è tradizionalmente un gateway privilegiato per le merci che devono essere spedite nel centro e sud Europa.
“Nel porto di Genova la contrazione su gennaio è stata del 5% circa e ci sono state comunicate sette cancellazioni di servizi di trasporto marittimo di linea nei prossimi tre mesi sulla rotta Asia-Europa”, ha detto Paolo Emilio Signorini, presidente dei porti di Genova e Savona. Gli analisti si aspettano un calo maggiore nel mese corrente.
Secondo le stime dell’associazione Freight Leaders Council “la riduzione dei container potrebbe toccare quota 20% negli hub di Genova e Salerno, per via dello stop delle partenze dalla Cina”. Le ricadute dirette su tutta la catena logistica potrebbero essere significative, fino a mettere in sofferenza settori chiave per l’economia, quali l’automotive, l’elettronica e la produzione di macchinari altamente specializzati. I dettagli sono spiegati da Francesco Messineo, segretario generale dell’Authority: “Navi in quarantena se per casi di febbre a bordo”. Immediatamente esecutive le misure adottate in sede di Sanità marittima.