Sviste arbitrali, infortuni, scelte di formazione non azzeccatissime, stanchezza fisica, scarsa abitudine alla pressione del dover vincere a tutti i costi, serata storta di più di un protagonista, tutto questo e il valore innegabile di un gruppo (per giunta con le spalle al muro e desideroso di salvare la panchina di mister Marcolini come si è notato dopo il gol dell’1-0 con l’abbraccio corale all’allenatore) hanno impedito alla Salernitana di compiere il salto di qualità.
Bocciata o solo rimandata la squadra di Ventura? Sarà il campo a dirlo. Intanto, il calendario propone un’immediata chance di riscatto ai granata. Domenica pomeriggio all’Arechi arriva il fanalino di coda del campionato cadetto, il Livorno, e il team dell’ippocampo non può steccare.
La società ha chiamato a raccolta i tifosi, in particolare i più giovani, con l’iniziativa “Tutti Uniti all’Arechi” e ora sta alla truppa di Ventura conquistarli. Con una vittoria (sarebbe la quinta consecutiva tra le mura amiche) e, possibilmente, anche con il bel gioco. Il tecnico ligure perde Lombardi almeno per un mese e aspetta segnali per Cicerelli che, però, quasi certamente dovrà a sua volta mordere il freno.
La soluzione più semplice per evitare stravolgimenti tattici prevede il dirottamento sulla destra di Kiyine, con uno tra Maistro, Lopez e Curcio sull’out opposto. In caso di passaggio al 4-4-2, invece, uno tra Karo e Aya dovrebbe adattarsi a fare il terzino a destra e, se fosse in condizione, anche Cerci (sempre in attesa dell’esordio da titolare) potrebbe giocarsi una maglia come ala.
L’alternativa è il 4-3-1-2, che non prevede l’utilizzo di esterni in mediana. In avanti turno di riposo in vista per Gondo, a centrocampo possibile esordio di Capezzi (al posto dello squalificato Akpa Akpro), anche Di Tacchio potrebbe essere rispolverato, con Dziczek spostato sul centro sinistra.
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