Il corso di 80 ore è rivolto ad un massimo di 20 persone e 4 uditori e si svolge nel periodo febbraio/aprile 2020 nell’aula consiliare: è gratuito per tutti i partecipanti, ed è stato organizzato soprattutto per gli operatori nel campo turistico e della ricettività alberghiera ed extralberghiera che vogliono acquisire nuove competenze e professionalità. Distribuito in 4 moduli, mira a fornire le conoscenze di base della lingua inglese per affrontare semplici situazioni di vita quotidiana, anche in ambito lavorativo.
Il Comune di Tramonti, rivolto naturalmente ai flussi turistici costieri, negli ultimi anni ha investito forze e risorse per promuovere un turismo alternativo, interno al proprio territorio, e per aumentare l’offerta ai numerosi visitatori che già godono delle tipicità e delle eccellenze della Montiera Amalfitana. Organizzare queste attività culturali di formazione vuol dire, quindi, educare ma soprattutto proiettare le attività ricettive e i cittadini verso uno sbocco economico in continua crescita.
Mi auguro che tutti possano formarsi in maniera costruttiva e raggiungere non solo le conoscenze, ma soprattutto le competenze – ha dichiarato il Consigliere Fortunato Amatruda. Spero che questa iniziativa possa rappresentare un arricchimento culturale e professionale, non solo per le attività ricettive ma anche per i privati cittadini che hanno colto immediatamente questa opportunità.
Presente al primo incontro anche il Sindaco di Tramonti Domenico Amatruda che si è dichiarato entusiasta per le numerose domande di partecipazione pervenute, per l’entusiasmo dei presenti e per il riscontro avuto finora dalla cittadinanza. Già si pensa a dare il via ad una seconda edizione.
ora che ci vuole il passaporto per andare in inghilterra e che come al solito sono diventati più razzisti dei leghisti, ancora dobbiamo imparare l’inglese? ma lasciamoli in disprezzo e non acquistiamo mai più prodotti inglesi
spezzando una lancia a favore degli inglesi, dico che hanno le “palle” a saper tutelare i fatti loro ,cosa che gli italiani non vogliono capire per effetto di “falso buonismo”.