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Coronavirus: il coraggio degli operatori del 118 – la lettera

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Avete paura? Paura di andare al supermercato? Di prendere il treno? Di andare al teatro, al cinema, al ristorante? È comprensibile…
Noi Operatori 118 invece , possiamo avere paura? Ma non di andare nei posti sopra elencati. Di recarci al lavoro. Ogni giorno. Si perché, oggi tutta l’Italia è terrorizzata dal corona virus, ma noi ci siamo sempre. Con la meningite,la TBC, l’HIV, HCV, l’H1N1… Con il sangue, l’urina, il vomito , la sofferenza.

Siamo sempre lì, il lunedì, il martedì, il sabato e la domenica. Ma anche la notte, mentre voi dormite tranquilli.

Ci siamo anche a Natale, a Pasqua, a Ferragosto. Lasciamo moglie/marito, figli e parenti. A volte asciughiamo le lacrime dei più piccoli che ci chiedono di restare e scappiamo a fare il nostro dovere. Anche noi abbiamo voglia di festeggiare, di essere a casa la domenica con tutta la famiglia.

Anche noi abbiamo paura. Ma non possiamo. Perché il nostro dovere è essere in prima linea, da veri professionisti, sempre al fianco di chi ne ha bisogno .
Vorrei farvi solo una domanda: Quanti di voi farebbero il nostro lavoro ora ?
Pochini credo.

Quindi cercate almeno di avere maggiore rispetto e considerazione del ruolo e del lavoro che ogni operatore 118 svolge. Ve ne saremo davvero grati”.

Abbiamo pubblicato la lettera di un operatore del 118

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