Tutti questi animali non trasmettono in nessun modo il virus, né tantomeno sono dei portatori sani. Lo scrive molto chiaramente l’Istituto nazionale di malattie infettive Spallanzi, il ministero della Salute e l’Istituto superiore della Sanità, Nel vademecum per fronteggiare l’emergenza tra i punti indicati ci sono proprio ‘istruzioni’ su di loro dove viene specificato: “Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus”.
E’ bene chiarire il punto soprattutto per chi, senza informazioni, potrebbe pensare che essendo stata la prima trasmissione del virus, partita dal mercato di Whuan, passata da pipistrello a essere umano, gli animali possano essere un mezzo di contagio. Ma non è così. Anche in Cina dove si è posto il problema già da tempo l’Organizzazione Mondiale della Sanità si è pronunciata dicendo che non esistono prove della possibilità che il nuovo coronavirus possa diffondersi contagiando animali domestici come cani e gatti, o essere loro strumento di contagio”.
In questo momento dove internet diventa una fucina anche di fake news, è importante sottolineare questo, per evitare di tacciare i nostri animali come untori ed evitare quindi abbandoni o violenze per disinformazione.
Anche perché In italia ci sono in tutto 32 milioni di animali di cui quasi 13 milioni di uccelli 7,5 milioni di gatti, 7 di cani, 1,8 milioni di piccoli mammiferi (criceti e conigli), 1,6 milioni di pesce e 1,3 milioni di rettili, una quantità enorme che spesso non ha voce o vittima di randagismo, abbandono o violenze.
fonte IlGiornale.it