I terreni abbondonati messi in vendita dall’Ismea sono 386, di cui il 68% si trova tra Sicilia, Puglia e Basilicata; mentre altri 10mila ettari sono poi sparsi tra Umbria, Toscana, Emilia, Veneto, Lombardia, Liguria. Gli under 40 li potranno pagare in 30 anni con rate semestrali o annuali.
Si tratta di un’agevolazione che si somma ad altre introdotte negli scorsi mesi sul tema agricolo, come quella contemplata nell’ultima legge di bilancio relativa all’esonero dal versamento del 100% dell’accredito contributivo presso l’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti. Sul sito della Banca nazionale delle terre agricole si potranno valutare le caratteristiche degli appezzamenti e entro giugno andranno presentate le offerte.
Far tornare a girare le economie rurali locali, ridurre lo spreco dei troppi ettari coltivabili, ma incolti, sparsi per il Paese e favorire il ricambio generazionale in agricoltura, rappresentano i tre scopi ispiratori della azione posta in essere dall’Istituto.
Il ritorno dei giovani alla terra ed il loro cimento sono fondamentali, anche in funzione di un enorme patrimonio di qualità e valori che l’Italia, nonostante alcune difficoltà, ancora possiede ed esprime nel comparto agroalimentare.
A livello istituzionale, dunque, si sta compiendo un ulteriore sforzo affinché in tale segmento si ravvivi un circolo virtuoso, e iniziative come quella promossa dall’Ismea, che vanno ad aggiungersi ad altre già messe in campo dalla UE, stanno producendo buoni frutti. Secondo Coldiretti, in Europa siamo primi per numero di giovani occupati in agricoltura.
Offrire questa chance ai ragazzi ed ai millennial in particolare vuol dire, altresì, fronteggiare in modo intelligente e concreto il problema occupazionale, in un settore che torna ad esercitare un certo appeal proprio verso le nuove generazioni e, al contempo, significa investire risorse ed attenzioni ai temi della sostenibilità in una contingenza assai preoccupante sul versante dell’ambiente e del cambiamento climatico.
di Tony Ardito