Coronavirus, farmaco testato sull’uomo. Risultati incoraggianti dal test
Gilead Sciences, una società americana di biotecnologia che ricerca, sviluppa e commercializza farmaci, giovedì 27 febbraio, ha annunciato il successo degli studi sull’uomo di una medicina sperimentale per il coronavirus. Questo è un farmaco antivirale universale Remdesivir, il cui sviluppo è iniziato diversi anni fa per combattere malattie infettive, tra cui l’Ebola e la sindrome respiratoria del Medio Oriente Coronavirus (MERS-CoV), che è considerato il “cugino” dell’attuale coronavirus COVID-19. Dopo i test sugli animali, che hanno dato risultati incoraggianti, è stato deciso di testare il medicinale sull’uomo. I test sono stati effettuati da medici del China-Japan Friendship Hospital. Nel suo corso, i pazienti hanno ricevuto la medicina in vari dosaggi. Ora l’azienda intende espandere le prove, estendendole a un gruppo di 1000 pazienti che hanno accettato di diventare volontari. Il medicinale sarà testato in diversi ospedali in Asia. Successivamente, si trarrà una conclusione sull’efficacia del farmaco per il trattamento del coronavirus. È inoltre in corso un lavoro su un vaccino progettato per arrestare le infezioni coronavirus massicce e prevenire la malattia. Il 27 febbraio anche David Zigdon, direttore generale della società israeliana Migal, ha annunciato una svolta nello sviluppo di un vaccino contro il coronavirus. Secondo lui, la sua efficacia è stata dimostrata in esperimenti preclinici su animali. Lo studio è condotto dal Professor Jaakov Pitkowski, dal Dr. Hen Katz, dal Dr. Ehud Shahar e dai loro colleghi. Vesti ha anche riferito che un altro gruppo di scienziati israeliani sta lavorando a un vaccino contro il coronavirus. Lo studio è in corso presso l’Istituto di ricerca biologica di Ness Zion. Il 25 febbraio una società farmaceutica di Cambridge, nel Massachusetts e quotata sul mercato newyorchese del Nasdaq (Mrna), sostiene di essere vicina a quello che sembra essere il primo vaccino contro il Coronavirus. Moderna lo ha annunciato nella notte, a mercati chiusi. Il risultato, ottenuto grazie alla collaborazione con il Niad (National Institute of Allergy and Infectious Diseases) americano e il Centro di ricerca sui vaccini (Vrc) è stato messo a punto nell’impianto di Norwood, quaranta chilometri a sud di Boston. Secondo quanto annunciato, il vaccino sarebbe pronto per essere testato sull’uomo. Queste notizie rappresentano una speranza concreta, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, benché i tempi per la somministrazione su larga scala non saranno brevissimi.
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