Da più trent’anni la Comunità di Sant’Egidio ricorda nelle città dove è presente le vittime della vita in strada, a partire dalla morte di Modesta Valenti, un’anziana senza fissa dimora, di 71 anni, che viveva a Roma nei pressi della Stazione Termini, dove si rifugiava la notte per dormire, che si sentì male e morì sul marciapiede perchè l’ambulanza si rifiutò di trasportarla in Ospedale, perchè era sporca.
La sua morte ha segnato profondamente l’amicizia della Comunità di Sant’Egidio con chi è senza dimora. Per questo, si fa memoria nella liturgia di tutti gli “amici per la strada” a cui la Comunità si è fatta prossima che hanno perso la vita, ricordando ciascuno per nome.
Con loro la Comunità, attraverso il servizio delle mense, le cene itineranti, i luoghi di accoglienza, ha intessuto negli anni rapporti di prossimità e di familiarità, nel tentativo di migliorare le difficili condizioni della loro vita.
A Salerno il servizio di aiuto alle persone in strada impegna la Comunità di Sant’Egidio due volte la settimana, con circa 80 persone raggiunte da i volontari con la distribuzione di pasti, coperte e vestiario.
La liturgia di sabato prossimo a Gesù Redentore è dedicata simbolicamente a Felix, romeno, uno dei primi amici senza fissa dimora conosciuti dalla Comunità a Salerno: sempre allegro e cordiale, era stato operaio edile, fino all’incidente che lo aveva messo per strada. Dormiva con i familiari in un vagone in disuso alla stazione di Salerno. La mattina del 21 agosto 2014 si sentì male e morì, a 40 anni, poco dopo il ricovero in ospedale.
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