Alle 23 di ieri erano 11 i casi positivi, attualmente abbiamo 13 casi conclamati, non tutti certificati dall’Istituto di Sanità, ma sono risultati positivi al Cotugno. Nove a Napoli, due a Caserta e Mondragone e uno a Vallo della Lucania. La priorità adesso è contenere il contagio. Evitare la diffusione del contagio in maniera incontrollata. A Napoli abbiamo avuto una vicenda che ha riguardato un professionista.
La persona è stata in movimento una settimana e ha svolto attività nel suo studio per altri quattro giorni. Il 26 si è recato al Cotugno e gli è stato fatto un tampone i cui risultati gli sono stati comunicati a casa. Da questo paziente derivano tra i sei e gli otto contagi. Tutti i colleghi di studio. Alcuni hanno partecipato a udienze in tribunale. Ha coinvolto lui stesso altri 11 avvocati suoi colleghi.
E’ la dimostrazione di come si diffonde il contagio quando non c’è senso di responsabilità. Per quanto riguarda il caso nel Cilento. La tecnica di laboratorio impiegata in ospedale a Cremona dove ci sono almeno 80 casi. Un tecnico di laboratorio deve avere consapevolezza piena e deve mettere in campo comportamenti di responsabilità nei confronti della propria comunità. Noi abbiamo dovuto ricostruire tutto il sistema di contatti avuti da questo soggetto. Complessivamente stiamo presentando un’immagine di efficienza come sanità campana. Grazie ai medici del Cotugno.
De Luca ha ribadito che la chiusura è corretta nelle zone a rischio, ma non in Campania dove non c’è una situazione di emergenza occorre valutare i problemi sulla perdita dell’anno scolastico. Da lunedì tutte le scuole e tutte le attività pubbliche torneranno alla normalità, fermo restando le condizioni attuali, alla luce anche di un incontro in programma con il Ministero.
“La vita va avanti, la Campania non si ferma perché non ci sono condizioni scientifiche che lo rendano necessario”- ha detto De Luca che ha annunciato un incontro per lunedì con le categorie economiche. Infine, una considerazione politica: De Luca ha ricordato la sua battaglia contro la possibile rottura dell’unità nazionale sulla gestione di sanità e scuola. Quanto accaduto in queste ore ha fatto emergere con franchezza assoluta la necessità di una funzione regionale della Sanità, senza la quale l’emergenza sarebbe stata ingovernabile.