Per quanto apprezziamo i tentativi di queste ore di porre rimedio al danno di immagine riteniamo necessaria un’azione diplomatica più incisiva verso i nostri mercati di riferimento.
Abbiamo lanciato in queste ore una pagina informativa per i turisti sul tema COVID19 e stiamo lavorando ad un protocollo di “buone pratiche” da adottare in tutte le strutture turistiche sicuri che possa creare un clima più sereno per i nostri ospiti. La Costa d’Amalfi è assolutamente un luogo sicuro dove vivere e fare vacanza!”. Lo ha affermato con chiarezza, Andrea Ferraioli, Presidente del Distretto Turistico della Costiera Amalfitana.
Il Decreto è incentrato sulla zona rossa. Si chiedono invece misure incisive su scala nazionale.
“Le notizie che arrivano dagli operatori in tempo reale sono preoccupanti. Un calo di oltre il 50% delle prenotazioni per il mese di Marzo e del 30% per il mese di Aprile mentre le previsioni per il prosieguo della stagione non sono rosee.
La speranza è quella di una ripartenza – ha concluso Ferraioli – sempre nei limiti della sicurezza sanitaria, che possa limitare il danno.
Allo stesso tempo speriamo che vengano proposte misure più incisive anche a livello fiscale. Il decreto n.33 approvato nella notte di Venerdì 28 Febbraio dal Consiglio dei Ministri è ancora molto incentrato sulla zona rossa mentre i danni economici sono oramai estesi a tutto il territorio nazionale. Speriamo che la stessa Regione Campania possa fare qualcosa per affiancare gli operatori che come ogni anno, hanno investito molto e sono pronti a mettere in moto la più importante economia locale.
Abbiamo in queste ore aperto un canale di comunicazione con Enit e Mibact. I nostri operatori hanno bisogno di informazioni che ci possano aiutare ad avere un quadro più possibile attendibile sulle attività di tutti quei soggetti governativi impegnati nel fronteggiare quest’emergenza, soprattutto a livello internazionale. Questo non ci farebbe fare scelte avventate per fronteggiare la crisi.
L’ecosistema turistico della Costa d’Amalfi ha le spalle larghissime. Da generazioni gli operatori sono stati pronti a scommettere sulla propria capacità di fare impresa, ma altresì sono abituati a farlo dotandosi di più informazioni possibili e, soprattutto, non amano l’improvvisazione vista in questi giorni”.