degli automobilisti alla guida di vetture con targa estera.
Continuano a ripetersi, infatti, i casi di cittadini italiani o, comunque, soggetti residenti in
Italia che circolano con veicoli immatricolati oltrefrontiera, soprattutto nei Paesi dell’Est
Europa.
E’ una pratica diffusa che consente, il più delle volte, di abbattere i costi di bollo auto ed
assicurazione. Più difficile, inoltre, recapitare i verbali per le contravvenzioni al codice
della strada. Non mancano, infine, coloro che cercano, in questo modo, di nascondere al
Fisco la proprietà di auto di lusso che mal si concilia con i redditi dichiarati.
Per contrastare il fenomeno, già dal 2018 sono in vigore specifiche norme che vietano, a
quanti risiedono in Italia da più di 60 giorni, di circolare con autovetture che non siano
immatricolate nel Paese.
Nel caso di veicoli in leasing, locazione o comodato, in più, il conducente deve portare al
seguito la documentazione dalla quale risultano il titolo e la durata della disponibilità del
mezzo con targa estera.
Nello scorso fine settimana, così, le Fiamme Gialle di Salerno hanno proceduto al
sequestro di 8 autoveicoli, la maggior parte dei quali immatricolati in Bulgaria.
Oltre al fermo amministrativo dell’autovettura, a ciascun automobilista è stata contestata
la violazione al codice della strada, con una sanzione amministrativa che può arrivare
anche a 2.800 euro.
Nei confronti dei conducenti di una lussuosa Audi “A8” e di una fiammante Maserati
“Ghibli” dal valore di 70.000 euro, saranno invece avviati gli approfondimenti della
posizione fiscale, per verificare la congruità del reddito dichiarato rispetto ad una così
evidente manifestazione di ricchezza.