Con ordinanza n.1083/2020 il Consiglio di Stato, “ritenuta alla luce della ponderazione comparativa degli interessi propria della presente fase e tenuto conto del pericolo attuale di danno immediato e irreversibile, la prevalenza dell’interesse pubblico alla prosecuzione della procedura concorsuale sospesa in primo grado”, ha accolto l’appello e ammesso con riserva i ricorrenti del primo grado a sostenere le prove.
Ora si apre il fronte dinanzi al Tar della Campania: il Codacons ricorda che tutti i candidati che hanno partecipato al concorso possono ancora intervenire al fianco del Codacons, aderendo alla iniziativa promossa dall’associazione dinanzi al Tar della Campania, che sarà chiamato a pronunciarsi nel merito del ricorso il prossimo 6 ottobre. E’ fondamentale per gli ammessi attivarsi nella difesa dei propri diritti, per evitare che il Tar, nell’udienza di merito, ripeta l’errore commesso nella fase cautelare e annulli tutto il concorso, con danni morali ed economici enormi – conclude l’associazione.
Per info e adesioni: https://codacons.it/concorso-ripam-campania/
Codacons stai sbagliando, il danno è già stato commesso: il TAR ha rilevato che la procedura era “potenzialmente” truccabile in quanto non era garantito il principio dell’anonimato e violando, quindi, alcuni principi costituzionali, tra i quali imparzialità, pari opportunità, ecc. E’ vero che le preselezioni, corrette in tempo reale, potrebbero anche non essere impattate da tale violazione: il problema è che nei 3, ripeto 3, mesi nei quali gli elaborati sono stati tenuti chissà dove, chissà come, in modo nominativo, potrebbe essere capitata qualsiasi cosa. “Potenzialmente” un candidato potrebbe aver consegnato una scheda completamente bianca non compilata, dopo i 3 (tre) mesi tale scheda potrebbe essere ricomparsa magicamente compilata correttamente e nessuno ne saprebbe niente, né potrebbe contestare nulla. Sempre “potenzialmente” naturalmente. Beh un Codacons che difende una procedura del genere, non difende i cittadini che vogliono correttezza e trasparenza.
Ad ottobre sicuramente annulleranno tutto ed avremmo buttato al vento tempo e denaro.
La manovra di campagna pre-elettorale si sta rilevando un boomerang per Papino.
Tra l’altro è bene ricordare che questo concorso consente ai vincitori di partecipare ad un tirocinio di un anno presso gli enti pagato dalla Regione con i soldi di noi contribuenti (non con i soldi di Papino).
Poi, se gli enti avranno la disponibilità economica e l’esigenza reale di quel tirocinante potrebbero eventualmente assumerlo previo ulteriore esame.
Ma invece si fa passare il messaggio che questo concorso da il lavoro a tempo indeterminato ai vincitori.
La macchina che produce il fumo con la manovella è sempre in funzione.
Basta con favoritismi a figli ed appartenenti alla casta.