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Coronavirus. Stop colloqui con familiari. Detenuti in rivolta a Fuorni

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Nel pomeriggio del 07.03.2020 circa 200 detenuti della 1 sezione avendo appreso la notizia della chiusura dei colloqui famigliari per la prevenzione del contagio e diffusione Covid-19 hanno messo a ferro e fuoco il penitenziario armati dei ferri delle brande hanno devastato tutto ciò che si poteva distruggere.

A darne notizia è il Segretario Generale del Si.P.Pe. (Sindacato Polizia Penitenziaria) Carmine Olanda che sull’ emergenza Covid-19 ha scritto al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria suggerendo alcune misure da adottare per la prevenzione del Covid-19.

Per tenere sotto controllo la protesta in atto – commenta Olanda – sono giunti insieme ai rinforzi della Polizia  Penitenziaria, anche le altre Forze dell’Ordine con l’ausilio di un elicottero che sorvola il Penitenziario. Sembrerebbe che i detenuti siano saliti anche sul tetto del penitenziario.

Inutile sarebbe stata la trattativa messa in atto dal Direttore e Comandante dell’Istituto con i detenuti per cercare di farli ragionare, ma sono stati allontanati con dal getto degli idranti che i detenuti si sono procurati dalle postazioni antincendio.

Nella Casa Circondariale di Salerno sono recluse circa 520 detenuti di cui 70 sono stranieri e 41 sono donne, su una capienza regolamentare di 394 posti letto. Mentre il Personale di Polizia Penitenziaria presente è di 203 anziché essere 243.

Il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede – conclude Olanda – deve urgentemente mettere in campo soluzioni concrete, prima che I Penitenziari diventino delle vere polveriere pronte ad esplodere.

Con l’occasione esprimiamo massima solidarietà a tutto il Personale che si trova coinvolto nella ferocia protesta della casa circondariale di Salerno.

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