Troppe persone che ciondolano, troppe auto che circolano, gli appelli sembrano essere esorcizzati da persone che circolano con le mascherine pensando, forse, che la cosa sia esaustiva per la risoluzione del problema.
Probabilmente, solo misure più stringenti possono portare ad un livello di contenimento del pericolo che incombe anche sui nostri concittadini.
Stamattina, ragazzi che si abbracciavano, piccoli capannelli e addirittura dei personaggi che si passavano il bicchierino di carta con il caffè per berlo tra loro, un caffè in due. La cosa grottesca è che uno di loro portava i guanti di lattice alle mani come prevenzione.
C’è sicuramente un livello culturale basso che contribuisce ad un totale disinteresse e disattenzione verso le regole ed i pericoli a cui oggi, più che mai, andiamo incontro, ma se si va avanti così non ci siamo. Avere il telefonino e usare social non è sinonimo di cultura, spesso tutto ciò alimenta il nuovo analfabetismo funzionale da tecnologia, per non parlare di tutte le fake news che girano e a cui viene data fiducia e credito solo perchè è stato riportato in rete. In molti, troppi casi, i social si trasformano in una Corte dei Miracoli.
Dal mio osservatorio, abito in una piazza, vedo troppi giovani e, paradossalmente, anziani che ciondolano per strada, mini capannelli, baci e abbracci e così via. Alcuni dotati di mascherina, benchè sia arcinoto che non servano ai sani, ma che servano ai malati per non contagiare i sani. Ma il pulcinellismo fa parte della nostra tradizione culturale, come ben ci ricorda il Governatore De Luca.
Ancora troppi stranieri davanti ai supermercati e esercizi come le farmacie che fanno la questua. Nulla contro queste persone, ci mancherebbe, ma in questo momento non si sa nulla di dove vivono, chi frequentano e qual è la loro storia sanitaria. Non sappiamo neanche i luoghi di provenienza, se non che la maggior parte di loro viene dall’hinterland napoletano, e qual’è al momento lo stato di salute del contesto di residenza.
Un dato è oggettivo, allo stato dell’arte. Gli appelli non servono, neanche le minacce di denuncia per reato, servono le sanzioni amministrative rilevanti. Perchè rispettiamo le regole solo se ci toccano la tasca.
Nel frattempo, la invito a tenere alto il livello d’informazione e a continuare a fare appelli affinchè la sua seguitissima testata giornalistica, apra quelle coscienze che ancora sono voltate altrove.
Lo scrive un cittadino salernitano in una lettera indirizzata alla nostra direzione che pubblichiamo allo scopo di incentivare un maggior rispetto di regole.