Non è esclusa dalle valutazioni di questi giorni anche se è molto improbabile anche la possibilità di allungare di una o due settimane l’anno scolastico: molto dipende da quando finirà l’emergenza e dunque da quante ore di scuola si sono perse. L’allungamento presenta diverse difficoltà perché fa slittare tutte le scadenze comprese quelle per l’ammissione alle università e per l’avvio dell’anno successivo. E per quanto riguarda l’esame di Maturità comporterebbe un analogo slittamento del calendario. Attualmente la prima prova, il tema, è prevista per il 17 giugno, ma se l’anno si allunga, gli scritti verrebbero rinviati ai primi di luglio e di conseguenza gli orali si protrarrebbero quasi per tutto il mese.
La ministra Azzolina qualche giorno fa è stata perentoria: «Niente 6 politico». Ma più si prolunga la chiusura delle scuole, più appare probabile la promozione quasi generalizzata degli studenti. Soprattutto di quelli a fine percorso. Difficile infatti giustificare la non ammissione all’esame di uno studente che, essendo stato costretto a casa per due mesi, non ha avuto il tempo di recuperare eventuali insufficienze. Del resto, se si escludono i record negativi registrati da alcuni istituti professionali, i non ammessi all’esame sono, già in tempi normali, un’esigua minoranza (3,7%) . Semmai a fare le spese di un esame «dimezzato» potrebbero essere quest’anno i super bravi, quelli che normalmente ambirebbero alla lode: nell’ipotesi di un esame semplificato, i 100 e lode quest’anno potrebbero essere assegnati col contagocce.
Adesso basta però. Il decreto ha fine il 3 aprile. Non create allarmismo (tantissmi giornali e programmi tv che si occupavano di altri argomenti, stanno bombardando a tutte le ore le tv degli italiani.) Mo basta tutti i giorni create tensioni inutili. Lasciate lavorare gli esperti. Abbiate rispetto per quelli che stanno a casa e guardano i telegiornali. Non se ne puo più di sta cosa.
Peccato che a fine decreto del 3 aprile, molto probabilmente ce ne sarà un’altro che prolungherà la cosa.