Lucidamente, ha avuto il coraggio di ammettere che le sue parole, effettivamente, possono essere imbarazzanti e fuor di luogo. “Quello che dico potrebbe essere un po’ razzista e mi toccherà scusarmi, ma non pensate che il Coronavirus sia un po’ una scusa? – ha affermato Jessen durante l’intervista alla radio – sappiamo come sono gli italiani… per loro ogni scusa è buona per chiudere tutto, interrompere il lavoro e fare una lunga siesta”.
L’uso del termine spagnolo “siesta“, molto diffuso anche tra gli inglesi, è stata la chiara allusione al riposino pomeridiano durante le ore lavorative. Come dire, tutti gli italiani si riposano e non fanno nulla. Come riportato da Repubblica.it, Jessen è convinto, di per sè, che il Coronavirus non sia nulla di che, una semplice influenza. “Penso che sia un’epidemia vissuta più sulla stampa che nella realtà – ha affermato – in fondo anche l’influenza uccide migliaia di persone ogni anno”.
Se è vero che anche l’influenza uccide (8 mila vittime l’anno soltanto in Gran Bretagna) anche i più sprovveduti ormai hanno imparato che il Coronavirus non è affatto una normale influenza. L’intervistatore gli ha fatto anche notare come le vittime in Gran Bretagna siano già 10. “Lo so, è tragico per le persone coinvolte ma non si tratta di grandi numeri. Non colpisce le madri, non riguarda le donne incinte, e nemmeno i bambini per quanto sappiamo, perciò perché questo panico di massa? Diciamo la verità, è solo un brutto raffreddore. Non è una vera epidemia, o meglio, ovviamente lo è, ma ci preoccupiamo troppo. Beh, spero di non dovermi rimangiare queste parole!”
La cosa che lascia esterrefatti è che, un medico, dica una serie di inesattezze (per non dire altro) una dopo l’altra: 1) “Non si tratta di grandi numeri”; 2) “non colpisce le madri”; 3) “è soltanto un brutto raffreddore”. Fino a questo momento, tutti e 3 i punti sono stati smentiti dai fatti.
Christian Jessen è un presentatore di programmi con titoli e format “rivedibili” come “Embarassing bodies” (Corpi imbarazzanti) e “Supersize vs Superskinny” (Supergrassi contro supermagri). Ha anche prodotto e narrato un documentario intitolato “Cure me, I am gay” (Curatemi, sono gay), su presunte terapie per “curare l’omosessualità”.
Laureato in medicina al prestigioso University College London, il dottor Jessen ha una specializzazione proprio alla London School of Hygiene & Tropical Medicine, la facoltà che studia i nuovi virus. Esercita tuttora la professione di medico presso una clinica privata di Harley Street a Londra, anche se il suo principale mestiere è diventato fare la star delle tivù sensazionale.