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Coronavirus, l’ultima di Trump: il vaccino in esclusiva agli Usa in cambio di soldi

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La ricerca sul vaccino per il coronavirus sta scatenando una feroce guerra commerciale tra Germania e gli Stati Uniti che rischia di avere pesanti ripercussioni politiche. L’azienda farmaceutica tedesca CureVac, che opera a stretto contatto con l’istituto pubblico di ricerca Paul-Ehrlich-Institut e sta lavorando a un vaccino contro il coronavirus, avrebbe rifiutato una generosissima offerta di Donald Trump.

Il presidente americano avrebbe messo sul tavolo una somma enorme – il quotidiano Welt parla di un miliardo di euro – per accaparrarsi azienda e ricercatori, e tenersi il vaccino in esclusiva per gli Stati Uniti. Una proposta immonda in tempi di pandemia, che il top manager Christof Hettich ha respinto con parole nette: “Vogliamo sviluppare un vaccino per tutto il mondo e non per singoli Paesi”.

Ma secondo il quotidiano berlinese, il governo Merkel avrebbe condotto nell’ultimo periodo colloqui serrati con l’azienda, alla quale avrebbe anche fatto una controfferta.

Berlino sarebbe attualmente allarmata per il tentativo massiccio dell’Amministrazione Trump di fare shopping di know how farmaceutico e ricercatori in Germania. E fonti governative hanno spiegato al quotidiano che occorra considerare imprese farmaceutiche così importanti una questione di sicurezza nazionale – un dettaglio che consentirebbe al governo di bloccarne l’acquisto.

Il dibattito sull’allargamento del concetto di “sicurezza nazionale“, che è valso per decenni solo per il settore energetico e la difesa, domina il dibattito pubblico tedesco da anni. Dopo che la Cina ha fatto negli ultimi anni uno shopping forsennato nella robotica e dell’alta tecnologia del Made in Germany, il governo ha esteso la possibilità di intervenire su imprese che ritiene vitali.

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