Il fenomeno è senz’altro ascrivibile allo smart working, come al continuo relazionarsi agli altri, ma anche al desiderio di tenersi aggiornati ed informarti. A darne conferma sono le rilevazioni di Audiweb Week della prima settimana di marzo, quando l’allarme ha raggiunto i massimi livelli.
I siti di informazione hanno fatto riscontrare una crescita esponenziale dell’audience. L’aumento medio nel segmento relativo alle testate generaliste è stato del 61%. Si pensi che Il Corriere della Sera ha sfiorato la cifra record di 22 milioni di utenti unici settimanali ottenendo una crescita del 55%; mentre La Repubblica, con poco meno di 20 milioni, ha totalizzato un +63%.
Benché meno consistenti, sono comunque degni di nota gli incrementi – tra il 27 e il 39% – rilevati da Il Messaggero, TgCom24, Fanpage e Il Fatto Quotidiano. La Stampa, che il 3 marzo ha rinnovato il suo sito web e avviato l’ambizioso progetto digital first, ha quasi raddoppiato: +92%. Ad andare oltre, invece, son stati l’Ansa, con un significativo +119% e Rai News, +116%.
Egualmente importante l’attenzione prestata in tale periodo verso i giornali economico finanziari. Il Sole 24 Ore ha riscontrato una crescita dei suoi utenti unici di ben 116 punti percentuali. Business Insider dell’81% e Milano Finanza del 45%.
La nota di colore è che in questi giorni di rintanamento collettivo risultano, altresì, molto visitati anche i siti di cucina, con conseguenze nefaste sulla linea e la condizione fisica di tanti.
Sono cifre che, al di là di tutto, dimostrano quale importanza assuma la informazione, segnatamente quella di qualità – sia essa proveniente da testate di lunga tradizione che da giornali digitali di nuova generazione – in momenti piuttosto delicati, ossia quando il lettore avverte la necessità di aggiornarsi attraverso fonti ritenute affidabili e serie.
di Tony Ardito
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