28 gennaio 2020 mattina. È nata. Si chiamerà Giorgia.
Le emozioni si rincorrono, i ricordi, le somiglianze, le foto, gli auguri, i sorrisi, gli occhi lucidi. Dopo Vincenzo… Giorgia.
Il giorno dopo mi sveglio presto, indosso tuta e scarpette, prendo il cellulare e lo collego agli auricolari, lo metto in tasca. Esco da casa e a passo svelto inizio a percorrere il lungomare direzione spiaggia di S. Teresa. Lancio su Youtube la musica e inizio a correre lentamente.
E’ per te che sono verdi gli alberi / e rosa i fiocchi in maternità / è per te che il sole brucia a luglio
La mattinata è splendida, l’atmosfera stimola i pensieri uno dopo l’altro. Non posso che soffermarmi su Giorgia. Penso che i nostri mondi si sfioreranno appena. Avrò però, probabilmente il tempo di passeggiare con lei lungo questo magnifico lungomare per raccontarle un pezzetto di me e del mio tempo.
Le parlerò della musica, degli studi, dei sogni di ragazzo, della professione di medico, dei miei genitori, di quando nacque suo padre, della nostra casa che oggi è la sua casa. Dei giorni trascorsi a tentare di diventare adulto, ma anche della leggerezza che deve accompagnare i giorni…
è per te tutta questa città… è per te una maglietta a righe /è per te la chiave dei segreti
Le parlerò delle ambizioni, dell’equilibrio, dell’onestà intellettuale, della libertà. Del coraggio, della tenacia. Delle delusioni, degli insuccessi, dell’importanza di non trovare giustificazioni, ma di rimboccarsi le maniche e riprovare, di puntare ancora un palmo più in alto del possibile e riprovare a cogliere l’impossibile.
è per te il colore delle foglie / la forma strana delle nuvole / è per te il succo delle mele
Le racconterò dell’importanza di avere dei sogni, ma soprattutto la determinazione per provare a realizzarli. E quando fallisci… il valore di accettare i propri limiti, congratulandoti con chi è riuscito.
Le parlerò del rilievo di non dire cose affrettate e a tal proposito penso alla preoccupazione che si sta diffondendo tra gli ipertesi di assumere gli ace-inibitori e i sartani (farmaci per ridurre la pressione arteriosa). Infatti informazioni frettolose date dai Social stanno insinuando una loro pericolosità nel favorire l’infezione da coronavirus. In letteratura esistono solo idee contrastanti, ma non studi che abbiano testato l’effetto di questi farmaci in modelli sperimentali di infezione da coronavirus, né tantomeno studi nell’uomo.
Pertanto, esclusivamente nei pazienti ipertesi, affetti da Covid-19, il problema relativo alla sostituzione di questi farmaci rimane controverso, mentre non c’è nessun motivo perché i sartani e gli ace-inibitori vengano sostituiti in soggetti sani, senza dimenticare che questi farmaci sono oggi usati perché hanno dimostrato, in particolare in soggetti con insufficienza cardiaca, una riduzione della mortalità e morbilità.
Mentre i raggi del sole si riflettono sulla superficie del mare mi ritorna nella mente quella fotografia che mi colpì da giovane e che ho sempre paragonato al tempo. Alle mie spalle il Louvre. Lo sguardo rivolto ad ammirare gli Champs Elysées, infinitamente lunghi.
Lontano si scorgeva, sfumato, l’arco di trionfo. Lungo la strada, osservavo mia sorella, che avanzava verso di me. Presi la macchina fotografia, montai lo zoom e inquadrai. L’immagine immediatamente si schiacciò. L’arco di trionfo si avvicinò enormemente così come la figura di mia sorella. Lo zoom avvicina le cose e regala ritratti nei quali le distanze svaniscono.
Lo stesso effetto si riproduce nella mente di un uomo non più giovane. I ricordi di una vita si appiattiscono, quelli lontani affiancano le sensazioni più recenti e i fatti si distinguono non per il tempo trascorso ma per le emozioni suscitate. I ricordi si confondono in una magica danza in cui il tempo e lo spazio non esistono.
è per te il profumo delle stelle… è per te la voce dei cantanti /la penna dei poeti
Poi ritornai a pensare a Giorgia e a Vincenzo.
Racconterò loro del sogno di questa notte nel quale, loro ormai adulti, accanto al camino discorrevano con i loro coniugi serenamente, mentre i loro figli in mansarda giocavano felici. Con loro chiacchieravano anche i loro genitori, con i capelli ormai bianchi … tutti insieme… in quella casa dalle mille sere serene. E io, mano nella mano con mia moglie ero lì ad osservarli…
è per te che il mare sa di sale / la notte di natale / è per te ogni cosa che see’è ninna naaaa ninna eeee…
di Vincenzo Capuano
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