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Azienda calcio, “Andrà tutto bene”. Di Antonio Sanges

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Le aziende italiane in generale, e l’azienda calcio in particolare, riusciranno a mettere in “fuori gioco”, l’evento negativo del “Covid19”?. In attesa di conoscere le date della ripresa dei campionati , e delle strategie aziendali da attivare, nei confronti delle società di calcio (vedasi eventuale diminuzione del costo dei calciatori), le “prime stime” quantificano, in caso di campionato portato a termine, un “danno economico di 170 mln di euro”. (Fonte Gazzetta dello Sport)

In questa situazione di “criticità aziendale”, alla data del prossimo 30 giugno 2020 (termine della stagione calcistica 19/20), i club di calcio italiani (e non solo), si troveranno ad analizzare i propri dati di bilancio , con costi fissi di gestione invariati, ricavi aziendali diminuiti, e conseguenti eventuali  “perdite di esercizio”.

In riferimento a quanto evidenziato, le società di calcio, dovranno essere “ricapitalizzate” da parte dei soci, con contestuale richiesta all’Uefa di “modificare”, a causa dell’evento negativo Covid 19, i parametri  aziendali del “Fair Play Finanziario”.

Secondo un’indagine targata Kpmg , l’Impatto “economico finanziario negativo dell’ azienda calcio europea” risulta essere il seguente:

Premier League (danno economico stimato tra 1.150-1.250 mln di euro);

Liga (800 mila – 950 mila euro);

Bundesliga (650- 750 mila euro);

Serie A (550 – 400 mila euro);

Ligue 1 (300-400 miila euro);

In questo scenario aziendale, che rileva evidenti turbolenze, bisogna ricordare che alla data del 30 giugno 2018, i dati di “Report Calcio 2019”, l’azienda calcio italiana, determinava i seguenti valori: aumento del valore della produzione (+6%), aumento dei costi (+7,1%), aumento indebitamento (+6,4%), crescita del calcio femminile (+39,3% atlete tesserate).

L’impatto “socio-economico” dell’azienda calcio italiana, quantificava un valore totale di 3,01 mld di euro divisi come segue: 742 mld (contributo diretto all’economia), 1.51 mld (contributo socialità), 1.21 mld (contributo risparmio spesa sanitaria derivante dalla pratica attività calcistica)

Il valore dei “ricavi”, relativi alla stagione 2017/18, confermava un trend di crescita del valore della produzione che supera i 3,5mln di euro, con un maggiore valore del 6% rispetto all’anno precedente.

L’aumento del valore dei ricavi, trovava la propria ragion d’essere in : ricavi da stadio che hanno generato una crescita rilevante negli ultimi 10 anni de l+ 22,4% , ricavi da sponsor ( +9,5%), plusvalenze (+22%).

Dalla lettura dei dati di Calcio Report 2019 si rileva anche  l’aumento dei “costi fissi di gestione”: costo del lavoro (+5,9%), ammortamenti e svalutazioni (+11,7%), oneri finanziari e straordinari (+15% ), con risultato netto peggiorativo – 37,8%.

Dal punto di vista “finanziario”, l’azienda calcio italiana, quantificava  delle criticità, legate all’indebitamento, valore aumentato dai 4 mld di euro ai 4,27 mld di euro, (nel campionato di serie A, tale valore sfiora i 3,9 mld di euro (+7,1 rispetto al campionato 2016/17).

Il valore del “patrimonio netto” dei club di serie A, risulta essere aumentato del 21,3%, quello dei club della Serie B risulta essere cresciuto del 3,7%, mentre i club della Lega Pro rilevano un passivo di 7,1 mln di euro.

Azienda calcio: “andrà tutto bene”!!

Antonio Sanges  – Dottore Commercialista

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