Per quanto riguarda la maturità, il governo sta studiando piani alternativi in vista di un possibile prolungamento del blocco. «Non abbiamo ancora parlato di commissioni interne o esterne. Non mi piace la parola “esame semplificato”, gli studenti vogliono un esame serio, in linea con quello che stanno apprendendo».
Sulla formazione a distanza, tema su cui la ministra ieri si è confrontato il video chiamata con il suo omologo austriaco, Azzolina ha affermato di essere consapevole delle diseguaglianze che ci sono tra le diverse realtà del Paese: «Non è un caso che nel decreto “cura Italia” ho insistito perché ci fossero 85 milioni di euro da dedicare a pc e tablet».
E ha aggiunto: «Al ministero stiamo preparando un decreto, che sarà pronto a giorni, per ripartire queste risorse. Stiamo facendo un monitoraggio della situazione informatica delle scuole: abbiamo chiesto ai dirigenti scolastici di farci sapere ad esempio quali sono gli studenti più in difficoltà, anche dal punto di vista economico, perché a quelli meno abbienti come impone la Costituzione va garantito il diritto all’istruzione, in questo caso la didattica a distanza».