È bene chiarirlo: si tratta di cittadini non contagiati e non iscritti nell’elenco dei casi sospetti.
«Lo scrivente ha appreso che ignoti hanno diffuso via whatsapp documenti e dati sensibili, in possesso di alcuni Uffici, riguardanti i cittadini attualmente in isolamento fiduciario in linea con quanto disposto dal DPCM quale misura di contenimento del COVID-19 – ha scritto Cuofano nella missiva – Tale gesto, ascrivile a reato penalmente e civilmente perseguibile, è una palese violazione della privacy rispetto al quale chiedo all’Ufficio Legale di avviare una denuncia contro ignoti ed ogni azione utile a tutela dell’immagine istituzionale dell’Ente. Chiedo, altresì, al Segretario Generale di procedere ad un’accurata indagine interna al fine di risalire all’autore della impropria diffusione».
Il primo cittadino ha affidato anche ad un videomessaggio, pubblicato sulla sua Pagina Facebook, lo sdegno per quanto accaduto, ma non ha fatto mancare la vicinanza alle vittime inconsapevoli di tale gesto: «Sono cittadini esemplari ai quali va il mio ringraziamento – ha detto – perché attraverso il loro senso di responsabilità hanno dimostrato in concreto di voler bene alla comunità eseguendo, alla lettera, le disposizioni e le misure varate dal DPCM».
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