Ma non è un discorso che si circoscrive alla sola Regione del Nord: in tutto il Paese c’è chi continua a incontrarsi in gruppo per delle passeggiate in compagnia, chi pratica attività sportive all’aperto insieme ad altre persone e chi approfitta delle esigenze fisiologiche del cane per allontanarsi dalla propria abitazione e fare lunghe camminate.
Comportamenti (spesso intrapresi anche da chi è in quarantena) da condannare e che risultano essere incivili poiché rischiano di rendere vani tutti gli sforzi e i sacrifici che la stragrande maggioranza degli italiani sta mettendo in atto.
Gli ultimi dati forniti dal Ministero dell’Interno – che si riferiscono alla giornata di mercoledì 18 marzo – parlano di 200.514 persone controllate dalle forze di polizia: tra queste ne sono state denunciate 8.297. Gli esercizi commerciali controllati sono stati 116.712: denunciati 195 esercenti e sospesa l’attività di 29 esercizi commerciali. Numeri ancora troppo alti considerando l’emergenza nazionale. Perciò si stanno studiando molte misure contro i furbetti.
Stretta contro gli incivili
Uno strumento che gode del gradimento di diverse regioni è il drone: dalla Lombardia all’Emilia-Romagna fino alla Calabria si strizza l’occhio all’utilizzo dell’apparecchio volante, con il fine di evitare assembramenti di persone nelle piazze, nelle strade, nelle spiagge, nelle campagne e nei parchi. Anche la Toscana ha provveduto a dotare la polizia municipale delle più moderne tecnologie che permetteranno di incrementare i controlli ai danni di coloro che non rispettano le limitazioni agli spostamenti.
Le forze dell’ordine, oltre alla verifica della veridicità di quanto dichiarato nell’autocertificazione, fanno luce sullo scontrino di un eventuale acquisto controllando anche l’indirizzo del supermercato e valutando dunque se l’essere andato in quel posto sia giustificato o meno. Stai andando dal medico? Ti verrà chiesto nome e indirizzo dello specialista.
Inoltre si verrà sottoposti a controlli anche se si sta andando a prestare assistenza a un anziano, se ci si sta dirigendo verso un indirizzo differente da quello di residenza. Pure chi dichiara che sta andando a lavorare non passerà inosservato: gli accertamenti con il datore di lavoro serviranno non solo per accertare l’effettivo impiego, ma anche per decretare la plausibilità del tragitto.
Come riportato da La Repubblica, alcuni procuratori hanno già disposto che le multe non vadano in prescrizione: decreto penale con immediato pagamento e arresto in flagranza per chi viene accusato di reati gravi, come chi non rispetta gli obblighi di quarantena. Luigi Patronaggio ha dichiarato che è doveroso “non vanificare l’opera delle forze dell’ordine e far sì che ci sia un effetto deterrenza per chi non capisce che deve rispettare le regole”.
Il procuratore capo di Agrigento ha avvertito che a breve arriveranno moltissime denunce e bisogna evitare “che ci sia uno scollamento tra l’operato delle forze di polizia e l’effettiva punizione del reato commesso”.
a chi trasgredisce le regole, mettendo a repentaglio la vita degli altri deve essere subito arrestato e non cacciato il giorno dopo, ma dovrà scontare la pena, senza attenuanti. Chi non fa rispettare le regole, in un periodo così difficile, chiudendo un occhio o sorvolando, è complice come il trasgressore.
basta col pietismo inutile ci vogliono gli esempi.
Ma vi rendete conte che arrestate questi non li portate a casa, ma in carcere. Ok. Ma quelli che fanno le rapine, che spacciano, tutta la sera in carcere e poi domiciliari a go go….