I segretari generali Vincenzo Martone e Donato Salvato incalzano De Luca: «Dato per scontato che al personale infermieristico, oss ed altri compete l’indennità di 4,13 euro nelle terapie intensive, nelle sale operatorie, nelle terapie sub-intensive e nei servizi di nefrologia e dialisi e che, per quella che è la previsione contrattuale, anche per il personale impegnato nei nuovi reparti/posti letto attivati le aziende daranno immediata disposizione di provvedere al pagamento di tali indennità, proponiamo inoltre che al personale di tutti i ruoli, operante nelle strutture ospedaliere e/o di ricovero e nei servizi territoriali a diretto contatto con utenze particolarmente a rischio di contagio, quali ad esempio le Uosm, i Sert e i servizi di assistenza domiciliare o quelli a diretto contatto con il pubblico, sia corrisposta l’indennità di 5,16 euro al giorno, prevista per i servizi di malattie infettive e discipline equipollenti, attesa la reale e concreta situazione di pericolo di contagio da Covid-19 e l’evidente downgrade delle misure di prevenzione.
Chiediamo inoltre che il fondo della produttività aziendale sia incrementato di una quota media di almeno 200 euro mensili per ciascun dipendente del comparto del sistema sanitario regionale, da riproporzionare in quote individuali per i singoli lavoratori in base al grado di complessità lavorativa e alle giornate di effettivo servizio prestato nel proprio posto di lavoro, con criteri che dovranno essere definiti in contrattazione decentrata».
Per quanto riguarda l’indennità di pronta disponibilità e l’indennità per il lavoro notturno, la Uil Fpl ritiene debbano essere rideterminate, portandole rispettivamente a 40 euro a turno e 5 euro l’ora.
«Per il personale della dirigenza medica e Spta – aggiungono i segretari – data per scontata l’immediata corresponsione delle previste indennità per la particolare tipologia dei reparti/posti letto di nuova attivazione, proponiamo identico riconoscimento e proporzionale rideterminazione delle stesse indennità evidenziate per l’area del comparto, nonché commisurato incremento complessivo dei fondi per la retribuzione di risultato, calcolato sul numero di dipendenti della dirigenza del sistema sanitario regionale, da riproporzionare in quote individuali per ciascun dirigente in base al grado di complessità lavorativa e alle giornate di effettivo servizio prestato nel proprio posto di lavoro, con criteri che dovranno essere definiti in contrattazione decentrata».
Vista la complessità del momento, il sindacato auspica «l’apertura di un tavolo di confronto, anche tramite video-conferenza.
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