Un’altra seduta di laurea non nell’aula dell’Università di Salerno ma via web. A sostenerla è stata la neo dottoressa salernitana Daniela Marcone, che – come scrive il quotidiano “Le Cronache” – ha discusso una tesi che ha comparato le famose Luci d’Artista di Salerno con quella di Lione. La commissione le ha attribuito il massimo dei voti – 110 e lode – e la neo laureata in Lingua e Letteratura Moderna ha festeggiato in modo sobrio a casa per uniformarsi a quelle che sono le disposizioni stringenti in materia di tutela della salute per l’emergenza sanitaria nazionale.
Poverina. Non sa ancora che quella laurea genera futuri disoccupati.
Una discussione di tesi che rappresenta, decisamente, una nuova pietra miliare nel dibattito culturale italiano.
Peccato non si possa organizzare una lectio magistralis in tutte le istituzioni scolastiche del Paese.
La laurea in letteratura è la migliore del momento, offre le più prestigiose opportunità! Auguri Daniela!
Quanta cattiveria in questi momenti. Ma vi rendete conto che, purtroppo, a questa ragazza è stata negata la gioia di festeggiare con i propri cari un traguardo così importante? Tanti auguri Daniela, non stare a sentire chi ti offende. Molto probabilmente è gente che ha al massimo la terza media serale.
Complimenti. Devo dire però che a certi corsi di laurea improbabili gli esami te li tirano dietro, spesso non ci sono libri dedicati per alcuni esami e si leggono mini dispense. Alla fine con un minimo impegno si ottiene il massimo poichè si può accedere a concorsi pubblici con titolo di studio e voto di laurea che altri corsi e facoltà invece concedono con il contagocce. Ma soprattutto ci sono ottime possibilita di terminare in tempi decenti e/o accedere verso l’insegnamento. Rammento che una volta con il diploma magistrale di 4 anni si poteva andare all’università iscrivendosi a materie letterarie senza fare l’anno integrativo bruciando sul tempo chi invece si impanantanava in facoltà sovraffollate con esami impossibili.
Complimenti…. ma con queste lauree devi farti prima 10anni di precariato (supplenze ecc) ed a 35 anni, se ti va bene, andrai a prendere 1100,00 euro al mese.
Il giorno che mi sono laureato mi sono messo il vestito buono che avevo indossato al matrimonio di mio cugino. Presi l’autobus e poi ritornato a casa lo riposi con cura nell’armadio. In cuor mio ringraziai i miei che pur nell’indigenza mi avevano permesso di studiare desiderando per me un futuro migliore. Niente feste e niente frasche ma il regalo più bello erano gli occhi stanchi ma felici di mia madre.
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complimenti ma chi se ne frega!
Poverina. Non sa ancora che quella laurea genera futuri disoccupati.
Una discussione di tesi che rappresenta, decisamente, una nuova pietra miliare nel dibattito culturale italiano.
Peccato non si possa organizzare una lectio magistralis in tutte le istituzioni scolastiche del Paese.
La laurea in letteratura è la migliore del momento, offre le più prestigiose opportunità! Auguri Daniela!
Quanta cattiveria in questi momenti. Ma vi rendete conto che, purtroppo, a questa ragazza è stata negata la gioia di festeggiare con i propri cari un traguardo così importante? Tanti auguri Daniela, non stare a sentire chi ti offende. Molto probabilmente è gente che ha al massimo la terza media serale.
Complimenti. Devo dire però che a certi corsi di laurea improbabili gli esami te li tirano dietro, spesso non ci sono libri dedicati per alcuni esami e si leggono mini dispense. Alla fine con un minimo impegno si ottiene il massimo poichè si può accedere a concorsi pubblici con titolo di studio e voto di laurea che altri corsi e facoltà invece concedono con il contagocce. Ma soprattutto ci sono ottime possibilita di terminare in tempi decenti e/o accedere verso l’insegnamento. Rammento che una volta con il diploma magistrale di 4 anni si poteva andare all’università iscrivendosi a materie letterarie senza fare l’anno integrativo bruciando sul tempo chi invece si impanantanava in facoltà sovraffollate con esami impossibili.
Complimenti…. ma con queste lauree devi farti prima 10anni di precariato (supplenze ecc) ed a 35 anni, se ti va bene, andrai a prendere 1100,00 euro al mese.
Il giorno che mi sono laureato mi sono messo il vestito buono che avevo indossato al matrimonio di mio cugino. Presi l’autobus e poi ritornato a casa lo riposi con cura nell’armadio. In cuor mio ringraziai i miei che pur nell’indigenza mi avevano permesso di studiare desiderando per me un futuro migliore. Niente feste e niente frasche ma il regalo più bello erano gli occhi stanchi ma felici di mia madre.