“Scienziati cinesi creano un supervirus polmonare da pipistrelli e topi”. Iniziava così il servizio finito nella bufera. “E’ un esperimento, ma preoccupa tanti, – spiegava il conduttore – . Un gruppo di scienziati cinesi innesta una proteina presa dai pipistrelli sul virus della Sars ricavato da topi e ne esce un supervirus che potrebbe colpire l’uomo”.
A smentire la correlazione tra la notizia e il Covid-19 sono intervenuti in molti. Tra questi lo stesso il direttore della testata regionale Rai, Alessandro Casarin, che ha spiegato: “Il servizio del 16 novembre 2015 andato in onda nella rubrica “Leonardo” del TgR è tratto da una pubblicazione della rivista Nature. Proprio tre giorni fa la stessa rivista ha chiarito che il virus di cui parla il servizio, creato in laboratorio, non ha alcuna relazione con il virus naturale Covid-19″.
Conte: “Virus in laboratorio? Ho referenze che non è cosi” “Non ho visto il servizio, ma ho referenze che non è così”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte sull’ipotesi di un coronavirus creato in laboratorio.
Un parere scientifico è invece arrivato dall’epidemiologo Enrico Bucci che, intervistato da Rainews24, ha sottolineato: “Il Covid-19 non è lo stesso virus creato in laboratorio dai cinesi nel 2015 che non aveva capacità epidemica. Inoltre è indubbio che il Covid-19 non è stato creato in laboratorio ma è frutto di una selezione naturale”.
Anche il virologo Roberto Burioni ha voluto smentire la bufala attraverso i propri canali socia chiarendo che non c’è alcun nesso tra il virus creato nei laboratori cinesi e il coronavirus attuale.
Capua: “Virus deriva da serbatoio selvatico”Sulla questione è intervenuta anche Ilaria Capua. “Il Covid-19 è un viru s che deriva dal serbatoio selvatico. Non sappiamo ancora quante specie animali abbia colpito prima di arrivare all’uomo. Vorrei dire ai complottisti che il codice a barre, la sequenza, di quel virus di cui si parla nel TgrLeonardo, è parte integrante della pubblicazione”, ha spiegato la virologa che dirige l’One Health Center of Excellence, all’Università della Florida. “Quindi – ha detto Capua – se il Covid-19 fosse stato vicino a quel virus lì lo avremmo saputo subito il giorno dopo”.
La diffusione del video incriminato via social finisce in politica – Mentre il video in simultanea e in tutta Italia riempiva le chat, anche in politica scoppiava la bagarre, con le opposizioni che attaccavano e chiedevano al governo di fare chiarezza. In prima fila Salvini e Meloni a chiamare in causa direttamente Conte e Di Maio. “Incredibile! – scriveva il capo della Lega postando il video su Facebook e preannunciando un’interrogazione parlamentare -. Da Tgr Leonardo del 16.11.2015 servizio su un supervirus polmonare creato dai cinesi con pipistrelli e topi, pericolosissimo per l’uomo (con annesse preoccupazioni)”.
Proprio dalla Lega partiva poco dopo un’interrogazione urgente al presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri. Anche la leader di Fratelli d’Italia incalzava: “Vogliamo la verità. La Cina ha mentito sul virus”. A cui segue, anche qui, un’interrogazione parlamentare del partito che chiedeva al governo di accertare tutto urgentemente.
A fare chiarezza arrivava prima la parola degli esperti. “Salvini fermi i motori della propaganda e delle fake news che continua a rilanciare – intimava così Carmelo Miceli, responsabile sicurezza del Pd -. Se pensa di collaborare in forma costruttiva nell’interesse degli italiani alimentando disinformazione e propaganda, allora non ci siamo proprio. Faccia uno sforzo e provi ad essere serio e responsabile”. Il Movimento 5 Stelle ha accusato i leader dell’opposizione di “sciacallaggio di basso livello”.
TgCom24