I notiziari si apprestano a riportarci rigorosamente i numeri, i dati, le possibili conseguenze economiche di un mondo che si ferma per combattere un nemico invisibile. Ci sentiamo impotenti, bloccati, spaventati. Questo ci può portare a non dormire, a stare in ansia e scaricare la rabbia sui nostri “coinquilini di quarantena”.
D’altronde, provare sentimenti del genere, in questa situazione, è del tutto normale: l’incertezza del futuro aumenta in noi la paura. Proviamo, però, a guardare l’altra faccia della medaglia: abbiamo tempo. Possiamo finalmente leggere quel libro che è da mesi sulla mensola, condividere momenti di gioco e studio con i nostri figli, imparare una nuova lingua, imparare a suonare uno strumento, studiare per un concorso, vedere quel film cult di cui abbiamo tanto sentito parlare.
La tecnologia ci permette di raggiungere le persone a cui vogliamo bene, ci permette di festeggiare un compleanno “in compagnia”, di seguire lezioni, di informarci e distrarci. E’ un momento, questo, in cui possiamo organizzare il nostro futuro prossimo, ponendoci nuovi obiettivi e iniziando a perseguirli.
Dunque proviamo a fermarci – davvero – e soffermarci su quello che ci fa stare bene, su cosa ci piacerebbe fare a casa. Condividiamo quello che sentiamo con chi ci è vicino e con chi ci è lontano: la vita è fatta di presenze, che mai come questo momento, contano più di ogni altra cosa.
Come professionista nel campo della salute mentale, molta attenzione ripongo al sentirsi “senza via d’uscita”, sentimento che aumenta i livelli di stress e che può aumentare il rischio suicidario.
Qualora risultasse difficile accedere alle “sezioni gioiose” della nostra mente e delle nostre giornate, sarà importante considerare che sono presenti sul territorio numerose iniziative comunali che, avvalendosi di professionisti della salute, consentono ai cittadini di confrontarsi su questi temi e di cercare insieme delle soluzioni.
Questa epidemia ci ricorda che la vita è un dono prezioso, non lo dimentichiamo: ogni giorno possiamo decidere di fare il possibile per stare bene.
Maria Marino – Psicologa Psicoterapeuta