La rivelazione del sito Tpi ha dato luogo a tesi complottistiche sul web. Sia chiaro però: non esiste alcuna prova che tale “vicinanza” sia stato il luogo dell’inizio dell’epidemia in Italia, ma “è innegabile che per un’eventuale indagine epidemiologica i tempi tornano e potrebbe essere una pista interessante”, si legge nell’articolo.
Quello andato in scena a Rimini è, secondo gli stessi organizzatori, “l’appuntamento professionale più importante al mondo dedicato al gelato artigianale e all’arte del dolce”. Un evento della durata di cinque giorni che ha accolto migliaia di visitatori in 129mila metri quadri occupati dai padiglioni di aziende provenienti dai Paesi più disparati.
Nella griglia dei padiglioni, in quello contrassegnato con la dicitura B3, composto da 60 stand compaiono Wuhan Huiyou Wood Products (azienda che produce oggetti biodegradabili come cucchiaini e vassoi), Il punto italiana di Nanni Franco di Crema e la Pomati Group srl di Codogno. Va ricorsato inoltre che il lockdown di Wuhan è stato ordinato il 23 gennaio, proprio il giorno successivo alla chiusura della fiera.
Quando fai affari con chi mangia pipistrelli. Ma di cosa vogliamo parlare