“Di sicuro posso dire che, qualora ci saranno le condizioni per riprendere le manifestazioni sportive, certamente si ripartirà a porte chiuse – ha aggiunto Spadafora -. Non è pensabile diversamente, ma ho anche qualche dubbio rispetto alla data del 3 maggio. Questa emergenza sanitaria purtroppo evolve di continuo e gli stessi scienziati non hanno certezze sulla sua evoluzione: dobbiamo adattare molto spesso le nostre decisioni rispetto all’epidemia”.
Alla domanda se il campionato di calcio potrà finire, il ministro ha precisato: “La scelta finale spetterà alla Figc, ma è difficile che si possa riprendere a inizio maggio – ha dichiarato Spadafora -. Se poi la Federcalcio deciderà di posticipare le partite nei mesi estivi, ho letto anche forse a luglio e ad agosto, vedremo, ma oggi la situazione è complicata.
Del resto il mondo del calcio ci ha messo un po’ di tempo in più per capire l’emergenza e ora immagino che si muoverà con tutta la cautela necessaria”. Infine il ministro ha ribadito che è necessario rispettare le restrizioni e le norme di comportamento per limitare al massimo i contagi. “Sono contrario assolutamente in chi, in modo superficiale, decide di svolgere attività motoria mettendo a rischio se stessi e gli altri – sottolinea il ministro Spadafora -. Abbiamo lasciato questa opportunità per un motivo serio, perché ci sono persone che hanno patologie importanti per cui è fondamentale, a volte indispensabile, fare camminate o correre. Ma parliamo di un numero molto limitato di persone. La cosa migliore in questo momento è non muoversi da casa. Tutti dobbiamo dare il buon esempio”.