Ma non bisogna abbassare la guardia dobbiamo stare a casa e rispettare le misure restrittive adottate dalle autorità per evitare che ciascuno di noi alimenti la catena del contagio.
L’emergenza epidemiologica è in atto da giorni, e mentre ci si attende il picco dell’epidemia nel mese prossimo, continuano a persistere problematiche, che vanno risolte rapidamente, tra cui in primis quella di provvedere a controllare (ricorrendo ai tamponi o ai test rapidi già sperimentati) tutto il personale medico, paramedico e sociosanitario delle strutture pubbliche e private presenti sul territorio ebolitano e dell’intera Regione.
E’ questa una esigenza a cui bisogna dare da subito attuazione per assicurare la tutela della salute degli operatori del settore “i nostri angeli e eroi”, a cui va tutta la nostra solidarietà e riconoscenza per il lavoro che svolgono quotidianamente in trincea con responsabilità e abnegazione, oltre che per contenere i contagi e quindi la propagazione del virus.
Il personale delle le strutture pubbliche e private infatti rappresenta una delle categorie più esposte che va controllata anche con periodicità per garantire loro stessi e i pazienti assistiti.
Proprio in questa logica bisogna agire, a nostro avviso, per risolvere anche un’altra criticità, più volte segnalata, ma non totalmente risolta ossia la mancanza di DPI (mascherine, guanti, calzari, ecc.) per il personale medico, paramedico e socio sanitario nelle strutture ospedaliere pubbliche e nelle cliniche private.
Facciamo appello per la risoluzione di queste problematiche, non più differibili vista la situazione critica che viviamo, al Sindaco di Eboli, al Consigliere delegato alla sanità Coscioni e al Presidente De Luca affinchè provvedano presto in tal senso per garantire la tutela della salute degli operatori e dei pazienti ricoverati in tali strutture sanitarie.
Sono giorni difficili e delicati in cui sentiamo il dovere di ringraziare tutti coloro che sono in prima linea dagli operatori del settore sanitario, alle forze dell’ordine, al Governo, alle amministrazione comunale, all’amministrazione regionale, alle associazioni di volontariato, alla protezione civile e a tutti coloro che si stanno facendo in quattro per gestire al meglio questa emergenza nazionale e mondiale.
Una comunità riesce ad affrontare e a superare una sfida ardua come quella dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo solo se decide di farlo tutti insieme, con responsabilità, collaborazione e solidarietà.