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La proposta di Stirpe di spalmare la B su due anni divide i presidenti

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Il presidente del Frosinone Stirpe ha proposto di spalmare il torneo di B su due anni, cercando di ridurre il più possibile i casi di gare a porte chiuse. I suoi colleghi, come riportato dalla Gazzetta dello Sport, sono scettici.

Tra i possibilisti ma dubbiosi il presidente capolista, Oreste Vigorito del Benevento: «Condivido il principio di base di Stirpe, portare a termine l’attuale campionato non appena ci saranno le condizioni, ma non capisco il meccanismo per arrivare al 30 giugno 2021. Io ritengo che si possa giocare anche nei mesi estivi per completare l’attuale stagione, e questo vale per tutte le categorie. Una volta terminato questo campionato, e avuti tutti i verdetti, possono bastare anche soli 15-20 giorni di stop prima di ripartire con il nuovo».

Tra i contrari Giuseppe Corrado del Pisa sembra tra i più convinti: «Non posso essere d’accordo né sotto l’aspetto sportivo e nemmeno per quello aziendale. Il campionato deve finire come è cominciato, anche a costo di arrivare a Natale. Dal punto di vista della gestione aziendale, poi, fare un campionato in due anni e pagando un anno di stipendio ai tesserati in due stagioni, non migliorerebbe i risultati economici.

La disputa di un solo torneo, in due anni, genererebbe anche ricavi totali del valore un anno in due stagioni e, pertanto, costi e ricavi si compenserebbero senza generare positività. Occorrerà invece un accordo con i calciatori per contenere il costo in questa stagione e pensare ad un prossimo campionato di transizione».

Sebastiani del Pescara è favorevole all’ipotesi di premiare i primi ma non sul torneo del biennio: «Non sono favorevole ai due anni, ma condivido tutti gli altri pensieri espressi da Stirpe. Spero ardentemente di poter finire il torneo, se impossibile si devono trovare soluzioni per le situazioni già acclarate. Il Benevento il campionato l’ha già vinto, idem Monza, Reggina e Vicenza in C.

Troviamo soluzioni per queste società che hanno dimostrato sul campo di meritare la promozione. È chiaro, ci saranno scontenti, ma i mugugni passano in secondo piano rispetto ad un’emergenza così grande. Sono molto preoccupato per la salute di tutti, non per il calcio, e la salute delle partite Iva, aziende, dipendenti e dell’economia in genere, il calcio viene a rimorchio».

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