“In Campania la situazione – dice Amatruda- è insostenibile. Su questo campo si devono cercare le soluzioni. I decreti del Governo hanno chiuso i centri diurni, hanno bloccato centri privati convenzionati e domiciliari. Per le famiglie che hanno bimbi autistici, ad esempio, sono sospese le cure domiciliari ed ambulatoriali. Per tante famiglie, che hanno i problemi più diversi, ci sono difficoltà insormontabili. Nelle case ci sono bimbi che hanno disturbi dei comportamenti, altri immobilizzati”.
“Le disposizioni del Governo prevedevano, dove necessario, l’assistenza domiciliare.
Non è partita, perché il sistema – sottolinea Amatruda – non è organizzato, perché i centri o le cooperative non hanno le attrezzature necessarie. Allora si faccia subito una mappa. Si diano ai centri che lo richiedono le necessarie attrezzature. Dove possibile si attivi la telemedicina. Le ASL sentano tutte le famiglie, monitorino disagi e preoccupazioni”.
“L’art .48 D.L. n. 18 del 17.3.2020 prevede – ricorda Amatruda- una serie di prestazioni che possono essere effettuate nei domicili delle persone. Una famiglia può indicare una preferenza rispetto a tre possibilità previste dal D.L. 18/20 e in particolare se intende fruire di prestazioni in forme individuali domiciliari, a distanza, o negli stessi luoghi ove si svolgono normalmente i servizi senza ricreare aggregazione.
Le norme nazionali prevedono poi la piena fruizione del diritto alla didattica a distanza nei confronti degli alunni con disabilità, e di sollecitare, l’attivazione dei servizi scolastici (assistenza all’autonomia e comunicazione) ex artt. 9 D.L. 14/20 e 48 D.L.18/20 per scuole elementari medie e superiori”.“Si organizzi, si faccia qualcosa” conclude Amatruda