Solo il 21% ritiene di essere sereno, mentre il 79% non sta al meglio: il 23,3% si definisce stressato, il 14,9% depresso, il 13,4% confuso, il 12,5% triste e, infine, il 10,5% apatico.
Per il 28,6% degli intervistati, è anzitutto la prospettiva di altre settimane di quarantena a pesare maggiormente; per il 24% la causa dello stress sono le preoccupazioni scolastiche. Il 22% soffre il non poter uscire e sul 20,2% gravano le notizie che arrivano quotidianamente.
Sono 4 su 10 coloro che sentono la mancanza di un abbraccio con le persone care ed al 26,5% manca la possibilità di uscire di casa. Al 12,4% manca lo sport ed invece al 10,6% non manca nulla. L’8,5% ha soprattutto nostalgia della scuola.
Ed è la scuola uno degli ambiti su cui si è concentrata la ricerca. Se il 26% degli studenti, inizialmente, aveva accolto con euforia la notizia della sua chiusura, il 43,4% di essi si è subito preoccupato, mentre al 13,2% l’evento ha provocato uno stato d’ansia. Il necessario ripiego sulla didattica digitale ha contribuito, però, a mutare anche il rapporto con il corpo docente: secondo il 28% degli intervistati è migliorato e per il 45% è rimasto uguale. È invece cambiato in peggio per il 27%.
I ragazzi sono preoccupati per come e quanto potrà incidere l’emergenza sanitaria sulla condizione economica delle proprie famiglie. Il 46,6% degli studenti è convinto che la quarantena peserà sulle finanze di casa e solo il 22,5% è tranquillo.
Guardando al futuro, particolarmente sentito è il tema afferente alla situazione economica del Paese (29%), seguito dal timore che si possa verificare una nuova emergenza sanitaria (20%). Sono il 17,7% quelli preoccupati dalla prospettiva del verificarsi di altre catastrofi dovute dalla fragilità ambientale. Per il 12% torna la preoccupazione per la situazione economica della famiglia. Soltanto il 10% si definisce ottimista.
E una volta passata la tempesta? Secondo il 32,8% vivremo con un maggiore senso di precarietà; per il 24,6% dei ragazzi ci sentiremo più uniti e per l’11% ci sarà una maggiore attenzione all’ambiente. Il restante 29,9% pensa che non cambierà nulla e prevede un totale ritorno alla normalità.
In queste settimane a dare fiducia ai ragazzi è stato ed è il buon esempio degli adulti: per la capacità di reagire a cui hanno assistito (22,6%) e per la solidarietà tra gli italiani che è emersa in questo frangente (21,8).
di Tony Ardito