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Solidarietà e canzoni: piccole storie di quartiere, l’esempio di via Guadalupo

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera dal titolo “Storie di quartiere”, che ci ha inviato un condomino di via Guadalupo a Salerno. Ecco il testo: “Esiste una piccola stradina che congiunge la discesa del ex seminario dopo una strettoia con l’inizio di Via Laspro e la discesa che porta allo scientifico Da Procida. Questa stradina si chiama via D.Guadalupo 16.
Ci sono quattro palazzi grandi ed in più quelli che insistono su Via Laspro. Da quando è iniziata questa brutta Pandemia, non c’è un giorno che puntuali alle 12 ed alle 18  si ritrovano affacciati ad un balcone a cantare l’Inno d’Italia il “Va Pensiero” oppure “Bella Ciao”, intervallate da una canzone che parli di gioia meglio ancora di speranza come “Felicità” di Albano e Romina Power, oppure “Italia” di Mino Reitano .
Il tutto termina sempre con delle preghiere per coloro che stanno combattendo questa brutta pandemia e per coloro che non ce l’hanno fatta. Il giorno 2 aprile hanno deciso anche di autotassarsi e chi lo può e lo vuole fare,  porterà in strada del materiale di genere alimentare o di prima necessità per donarlo ai più bisognosi .
Un quartiere intero che si è ritrovato attorno ad una canzone, non per festeggiare o per fare animazione come qualcuno ha volgarmente detto, ma per far sì che le persone che stanno rinchiuse in casa, specialmente quelle sole o per di più di una certa età, possano sentire la vicinanza di una buona parte del diversi condomini.
Esiste questa solidarietà che qualcuno tenta, addirittura, anche di minare facendola passare per protagonismo eccessivo o addirittura molestia alla quiete pubblica (alle 12.00 ed alle 18.00 ?????????) o perché troppo preso dal nervosismo della solitudine che viene interrotta da una botta di vita, o perché avrebbero voluto essere i protagonisti di questa storia che non ha invece protagonisti ma solo ed esclusivamente persone umane e piene di sentimento, altruismo e solidarietà.
Possiamo anche dire che tra loro ci sono i sostenitori (che non vogliono essere assolutamente citati,perché in queste cose è bene per serietà, custodire l’ anonimato) che sono avvezzi a ricevere l’applauso o il complimento perché fanno questo lavoro per mestiere ,anche con risultati molto lusinghieri  quindi lungi da loro il momento di solo esibizionismo, questo rende ancor più insensato il venticello della calunnia che li
vorrebbe semplici animatori di quartiere.
Insomma il quartiere di via Domenico Guadalupo ,sebbene piccolo, ha fatto partire una storia intrisa di sentimento e di speranza .E sempre vero che dalle cose piccole nascono le grandi”.

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