Considerato che la domanda da parte dell’utenza è destinata ad incrementarsi anche per effetto delle più recenti linee guida che ne raccomandano l’uso sociale;
Considerato, altresì, che la categoria dei farmacisti si rifiuta di partecipare anche solo passivamente alla descritta “filiera” speculativa;
Federfarma Campania invita le Autorità e Istituzioni, ciascuna nel proprio ambito di competenza, a coordinare iniziative e misure di moralizzazione del fenomeno, convinti che, in una fase di emergenza sociale e sanitaria, sia di prioritario interesse pubblico esercitare un opportuno controllo delle normali dinamiche di mercato.
È appena il caso di puntualizzare come la “legge” della domanda e dell’offerta,se accettabile quando tratta di normali beni di consumo, risulti intollerabile quando applicata a dispositivi di pubblica utilità e con la finalità di lucrare su uno stato di necessità. In questo quadro già si ipotizza di applicare a tali presidi una aliquota Iva agevolata.
Una misura più che mai opportuna ma che, per essere efficace e risolutiva, andrebbe collegata ad una politica di prezzi vigilati nella fase del rifornimento. Conseguentemente – conclude una nota – si invita la Regione Campania ad introdurre misure tendenti alla centralizzazione pubblica degli acquisti di detti presidi al fine di realizzare la relativa distribuzione sul territorio a cura delle Farmacie Campane.