È questo un atto di estrema gravità, seppure sia stato avallato della Regione Campania, non ha certamente quello dei lavoratori e dei Sindacati quale il nostro che da sempre ha contribuito, e non poco, con idee e proposte, a cercare di rendere migliore la nostra azienda e che in questo periodo vede limitata la propria azione dal comportamento dispotico della direzione aziendale che con la “scusa” del COVID-19 impone cervellotiche decisioni solo tramite e freddi “ordini di servizio”, sottraendosi fin troppo spesso al normale confronto con le parti sociali.
Ebbene chiudere il servizio di trasporto su ferro è come paralizzare di fatto un intero territorio, gioverebbe proprio ora ricordare che i treni della Circumvesuviana e della Sepsa hanno continuato a viaggiare anche durante la Seconda Guerra Mondiale, sia pure coi limiti dovuti ai danni subiti dai bombardamenti.
Il comunicato in questione presenta alcune palesi contraddizioni e ci lascia basiti su altri punti, innanzitutto con l’ordinanza n°27 del 3 aprile 2020 il Presidente della Regione Campania dispone che i servizi di Trasporto Pubblico Locale non effettuino fermate all’interno della frazione di Madonna dell’Arco nel comune di Sant’Anastasia per i giorni 11-12-13 aprile e null’altro dice per il resto del territorio regionale, per cui non capiamo bene il senso della chiusura totale solo per il trasporto su ferro.
Poi vorremmo anche ricordare che le aziende di trasporto non sono assolutamente tenute ad effettuare azioni di “ordine pubblico” e che i presunti “numerosi sindaci” citati nel comunicato aziendale, hanno da sempre disposto, in sinergia con le Forze dell’Ordine, servizi di controllo, facendo presidiare le stazioni della rete ferroviaria con la maggiore affluenza nelle ricorrenze particolari, quali appunto Pasquetta, Ferragosto ed altre date, per cui non vediamo la novità… e non crediamo che in questo periodo i vigili urbani, gli agenti, soldati e carabinieri siano impegnati in altri compiti, tanto più che ora è molto più facile verificare chi viaggia data l’esiguità del numero di persone che circola per strada e sui mezzi pubblici.
Infine cogliamo una “leggera” contraddizione quando l’EAV dapprima afferma che si chiude “per evitare possibili assembramenti” e poi si dice che “abbiamo motivo di ritenere che i passeggeri che si spostano per motivi di grave necessità il giorno di Pasqua e Pasquetta siano ancora meno dei normali giorni festivi”. Insomma si chiude perché bisogna evitare possibili assembramenti tra quei pochi che si muovono nei giorni festivi ?
La nostra preoccupazione invece è che questa “chiusura” sia solo l’inizio di una lunga serie e che nei prossimi mesi/anni sarà fin troppo facile trovare un altro motivo per farlo.
Ma che ne è della nostra “mission” di Trasporto Pubblico Locale; che ne è dell’obiettivo dello Stato di non fermare i trasporti ? Si tratta sempre di fare una scelta: andare incontro ad una pseudo-normalità (di questi tempi di normale c’è poco) o chiudersi in una facile serrata che confermi l’assurdità nei nostri giorni ?