No alla ripresa degli allenamenti, il calcio resta nel limbo

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Il nuovo decreto firmato ieri dal presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, proroga ancora, fino al 3 maggio, lo stop alle manifestazioni, agli eventi sportivi ed anche agli allenamenti. Nessuna ripresa delle attività, come auspicato da qualche presidente di società, Lotito in primis. Dalla prossima settimana si ragionerà sul protocollo per ripartire in sicurezza. 

La novità è che non c’è alcuna novità: il calcio rimane sempre nel limbo, tra “color che son sospesi”. La ripresa delle attività, degli allenamenti in particolare, slitta ancora, così come emerge chiaramente dal nuovo decreto firmato dal presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, nella serata di ieri. Nel testo si legge che fino al 3 maggio “sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati.

Sono sospese altresì le sedute di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, all’interno degli impianti sportivi di ogni tipo”. Arriva, così, indirettamente anche la risposta ufficiale al presidente della Lazio e co-proprietario della Salernitana, Claudio Lotito, che, solo pochi giorni fa, aveva pubblicamente chiesto di accelerare i tempi sulla ripresa della preparazione atletica delle squadre, per avere la possibilità di far rimettere i calciatori in moto, in vista del futuro ritorno in campo.

Proprio ieri pomeriggio, Lotito, in call conference, aveva invitato la squadra biancoceleste a tenersi pronta per la ripartenza. Intanto, però, il ministro dello sport, Spadafora, ha fatto sapere che prima di ripartire con le sedute di preparazione atletica, entro il 3 maggio andrà avviato il protocollo per una ripresa in sicurezza. Per la prossima settimana la commissione medica della Federcalcio completerà il protocollo di sicurezza per il ritorno in campo.

Si seguiranno, più che l’esempio del Bayern (allenamenti a gruppi di 5, spogliatoi per 2 giocatori per volta o addirittura doccia a casa), le linee guida della Federazione dei medici sportivi: tamponi per tutti, controlli di immunità per i negativi e, ovviamente, non solo per i calciatori, ma anche per i massaggiatori, i dirigenti al seguito, e gli arbitri.

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