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Coronavirus, bonus 600 euro sul conto corrente. Ecco la data per l’accredito

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Il bonus di 600 euro relativo al mese di marzo è diventato finalmente realtà. Circa un milione di lavoratori autonomi ha, infatti, ricevuto l’indennità dall’Inps sul proprio conto corrente.

Ad annunciarlo è il governo attraverso una nota. Questo è solo il primo passo perchè il totale ci sono quasi 4 milioni di istanze per il bonus. “L’Inps ne ha già liquidate oltre 1 milione e continuerà fino a martedì: verranno pagate nei conti correnti con valuta dal 15 aprile al 17 aprile, anche grazie alla collaborazione del mondo bancario”, si specifica nel documento del governo dove si spiega anche che l’accredito avverrà in un solo giorno lavorativo. La nota sottolinea il “lavoro senza sosta negli uffici di Inps e banche, aperti anche durante il weekend di Pasqua per velocizzare l’iter di attuazione delle misure”, operativa anche la Ragioneria dello Stato.

Quindi, a meno di clamorosi imprevisti, tra il 15 e il 17 aprile anche gli altri 3 milioni di autonomi tra partite Iva, commercianti, artigiani, stagionali, agricoli, Cococo e lavoratori dello spettacolo avranno il sussidio previsto dal decreto “Cura Italia” del 17 marzo emanato per fronteggiare le conseguenze economiche negative provocate dall’epidemia di coronavirus.

Per quanto riguarda la Cig in deroga, l’Inps ha raccolto le domande inviate sin qui da 11 Regioni e sta predisponendo i primi pagamenti. Entro un mese, ha garantito ancora il governo sarà erogata la Cassa, sia ordinaria che l’assegno ordinario del Fis, il Fondo di integrazione salariale, che interesserà circa 4,5 milioni di lavoratori. “È in piena operatività la convenzione siglata da Abi, Inps, sindacati che consente ai lavoratori sospesi dal lavoro a causa dell’emergenza Covid 19 di ricevere un anticipo della cassa integrazione ordinaria e in deroga pari a 1.400 euro”, è scritto ancora nella nota dove si fa riferimento alla possibilità per il lavoratore in Cig di chiedere alla banca un anticipo dell’assegno.

Occhio poi a mercoledì. Nel documento del governo si specifica anche che le 200mila richieste di congedi parentali sono state retribute”per la grande maggioranza direttamente dalle aziende ai dipendenti” mentre le oltre 40mila domande per il bonus baby sitter sono, invece, al vaglio dell’Inps “per andare in pagamento n

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