Questa l’affermazione del giornalista Gianni Riotta durante una sua ospitata, sabato 11 aprile, a “Stasera Italia”, programma di politica e attualità a cura della redazione del Tg4 condotto dalla giornalista Veronica Gentili, enunciata durante un dibattito inerente il mancato pagamento del bonus previsto per i lavoratori dipendenti e autonomi, stanziato dal decreto Cura Italia del 17 marzo scorso.
Tale dichiarazione ha mandato su tutte le furia la categoria dei dottori commercialisti che hanno reputato le parole di Riotta menzognere ed ingiuriose e che hanno spinto il Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti Salerno, Matteo Cuomo, a confutare la veridicità di quanto affermato durante il programma dell’emittente di Rete 4.
«Gentili Signori,
in questo periodo così denso di preoccupazioni, avremmo voluto continuare ad occuparci delle nuove e maggiori problematiche della nostra clientela. Purtroppo il proliferare di trasmissioni televisive che trattano i vari aspetti connessi all’emergenza del coronavirus, vede la partecipazione di soggetti che, in alcuni casi, fanno delle affermazioni che non trovano riscontro nella realtà e sono lesive ad intere categorie.
Intendiamo riferirci, in particolare, ad un recente intervento del sig. Riotta alla trasmissione Stasera Italia. Nel corso di tale trasmissione, il suddetto, ha affermato che gli imprenditori destinatari del bonus di 600 euro, devono, poi, corrispondere un compenso al commercialista pari a 450 euro per il lavoro svolto.
Contestiamo fermamente tale fantasiosa ed offensiva affermazione, ricordando a Riotta che il dovere di un giornalista, quale egli dovrebbe essere, è quello di riferire fatti oggettivamente reali e non frutto della sua fantasia. Chi ascolta, infatti, non deve essere indotto a pensare che i commercialisti siano una nuova specie di avvoltoi, pronti a sfruttare ogni occasione per fare soldi, perché questa è una vera e propria menzogna che va ad aggiungersi alle innumerevoli fake news che proliferano nell’ultimo periodo.
A nome della mia categoria, voglio evidenziare anche l’arrogante risposta del sig. Riotta rispetto alle rimostranze inviategli attraverso canale social (Messenger, per la precisione) che mi ha spinto ad inviare tale nota a tutte le testate giornalistiche affinché venga veicolato un messaggio veritiero, e non fasullo, rispetto alla figura del commercialista, sia dal punto di vista professionale che da quello personale:
“Basterebbe ascoltare il tono, ‘sciacallo’ lo dice lei, non io, abbiamo guai grandi, stia sereno, Buona Pasqua”. Questa la poco garbata risposta che abbiamo ricevuto dal giornalista in questione. Sorvolando sulla supponenza dell’espressione “stia sereno”, io e la categoria ci stiamo ancora domandando come deve essere decifrato, ma soprattutto interpretato, il tono che dovrebbe fare capire il contrario di quello che si sta dicendo.
Riteniamo, per tali ragioni, che l’Ordine dei Giornalisti dovrebbe quantomeno valutare il comportamento del suo iscritto».
Matteo Cuomo