E le imprese balneari si rimboccano le maniche. L’obiettivo è tornare in spiaggia, «ma la prima cosa da garantire è la salute – dice Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari, l’associazione degli imprenditori turistici dentro Federturismo Confindustria -: la nostra, quella dei nostri dipendenti, quella dei nostri clienti». Perché, chiarisce, «noi vogliamo riaprire ma abbiamo bisogno di certezze, e il governo ancora non ci ha mai convocati, stiamo aspettando». Trentamila aziende con 300mila addetti che valgono il 13% del Pil, il settore dei balneari è però preoccupato perché l’estate si avvicina e il lockdown pesa sulla riapertura: «Chiediamo certezze: dobbiamo fare delle assunzioni, dobbiamo avere regole per tutelare la salute di tutti, dobbiamo fare degli investimenti per preparare le spiagge e vogliamo ricordare che questa estate in particolare le nostre spiagge avranno una funzione sociale
Covid, i balneari: in spiaggia con mascherine e metà ombrelloni. No gabbie
Il mare si andrà, «ma in sicurezza». Che significa: «Distanziamento sociale, uso delle mascherine, igiene delle mani». Così, secondo gli esperti si potrà tornare in spiaggia questa estate, nonostante il Coronavirus, così come detto lunedì dalla sottosegretaria ai Beni culturali Lorenza Bonaccorsi («Stiamo lavorando per far sì che si possa andare al mare questa estate»). Secondo l’epidemiologo Pier Luigi Lo Palco, senza turisti stranieri «e con un turismo solo locale le spiagge saranno gestibili: l’importante è mantenere le distanza ed evitare gli assembramenti, fare attenzione nei luoghi d’incontro, come nei bar, immaginando ingressi scaglionati». Nella speranza che con il caldo il virus si attenui, «in genere – dice l’epidemiologo – l’estate rallenta la corsa dei virus perché si vive all’aperto».
E le imprese balneari si rimboccano le maniche. L’obiettivo è tornare in spiaggia, «ma la prima cosa da garantire è la salute – dice Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari, l’associazione degli imprenditori turistici dentro Federturismo Confindustria -: la nostra, quella dei nostri dipendenti, quella dei nostri clienti». Perché, chiarisce, «noi vogliamo riaprire ma abbiamo bisogno di certezze, e il governo ancora non ci ha mai convocati, stiamo aspettando». Trentamila aziende con 300mila addetti che valgono il 13% del Pil, il settore dei balneari è però preoccupato perché l’estate si avvicina e il lockdown pesa sulla riapertura: «Chiediamo certezze: dobbiamo fare delle assunzioni, dobbiamo avere regole per tutelare la salute di tutti, dobbiamo fare degli investimenti per preparare le spiagge e vogliamo ricordare che questa estate in particolare le nostre spiagge avranno una funzione sociale
E le imprese balneari si rimboccano le maniche. L’obiettivo è tornare in spiaggia, «ma la prima cosa da garantire è la salute – dice Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari, l’associazione degli imprenditori turistici dentro Federturismo Confindustria -: la nostra, quella dei nostri dipendenti, quella dei nostri clienti». Perché, chiarisce, «noi vogliamo riaprire ma abbiamo bisogno di certezze, e il governo ancora non ci ha mai convocati, stiamo aspettando». Trentamila aziende con 300mila addetti che valgono il 13% del Pil, il settore dei balneari è però preoccupato perché l’estate si avvicina e il lockdown pesa sulla riapertura: «Chiediamo certezze: dobbiamo fare delle assunzioni, dobbiamo avere regole per tutelare la salute di tutti, dobbiamo fare degli investimenti per preparare le spiagge e vogliamo ricordare che questa estate in particolare le nostre spiagge avranno una funzione sociale
8 Commenti
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E le spiaggie libere? Come saranno gestite?
E i lidi? Che prezzi contano di sparare quest’anno?
Quest anno solo ingressi giornalieri…. Se pago un tesserino e poi mi dicono che devo stare a casa che si fa…..?
Quest’anno Vacanze Italiane e Patriottiche nel selvaggio Cilento
Mascherina in spiaggia?… un’altra cagata…
Stammc a cas!!!
22.000 morti e questi pensano solo ai fatti loro, che società decrepita. Saltare un anno la spiaggia per poi ripartire meglio l’anno prossimo proprio non si può?…che vergogna
Ovviamente quando si COMMENTANO COSE CONTRO i RISTORATORI ED I COMMERCIANTI IN GENERE VOI “CENSURATE”. GENTILE SALERNONOTIZIE FATEVI ANCHE VOI UN ESAME DI COSCIENZA E LASCIATE ESPRIMERE LE IDEE ANCHE A CHI NON LA PENSA COME VOI
Quest’anno i gestori dei lidi vi chiederanno l’anima per scendere in spiaggia…
Fateli morire di fame!!!
Per un anno, niente mare!
Andate in montagna che è gratis
Ai gestori: aumentate i prezzi alle stelle in modo da ridurre il numero di bagnanti e risolvete due problemi.
Già da un paio di anni, pur avendo una discreta disponibilità economica, ho rinunciato alla cabina o al tesserino, ed ho preferito la spiaggia libera, con saltuarie sortite nei lidi della litoranea.
Perché a mio avviso il rapporto qualità/prezzo dei lidi salernitani è poco conveniente.
Se io pago 850 euro per una cabina per tre persone, da condividere poi con altri sei o sette sconosciuti, un ombrellone con solo due sdraio da condividere sempre co i sei o sette sconosciuti, e devo pure pagare i gettoni per l’acqua calda, e non ho nessun servizio aggiuntivo, tanto vale andare alla spiaggia libera, tanto il mare fa schifo uguale.