In primis per ciò che riguarda la ristorazione, a cominciare dalle vendite a domicilio, già consentite nel resto d’Italia, che garantiscono le dovute precauzioni e tutele per gli operatori. Secondariamente, occorre consentire la programmazione della ripresa delle attività balneari; innanzitutto garantendo, come già avvenuto in altre regioni, l’avvio delle pratiche manutentive. Del resto, o si appronta immediatamente un piano di ripartenza per la fase due, o si rischia che questa quarantena avrà conseguenze esiziali ed irreversibili per la città e l’intera regione”.